E sì, alla fine l'hanno fatto davvero. Un provvedimento annunciato per mettere fine alle gesta dei furbetti del cartellino e delle fughe inopportune nell'orario di lavoro. Un microchip è stato inserito nelle nuove divise del personale Asl di Salerno. Proprio come avrebbe intenzione di fare Amazon con i suoi dipendenti. E proprio come nel caso del gigante delle vendite on line, non si sprecano le polemiche. Nel caso dell'Asl salernitana a sollevarle è Biagio Tomasco della Uil Fpl.
«Siamo al corrente – scrive in una nota – che nelle divise dei dipendenti sia inserito un microchip elettronico. Questo sistema è stato pensato per essere sfruttato in ambito sanitario, magari applicato alle divise del personale medico e di comparto, ma i suoi utilizzi possono essere molteplici. Perché chiunque - non solo dottori o infermieri - può trovare vantaggiosa la possibilità di disporre, cucito direttamente sul proprio abito. Soprattutto se l'etichetta ha la forma di un vero e proprio bottone, con tanto di fori centrali per consentire il passaggio di ago e filo. Ma il problema sta proprio nella posizione che detto microchip occupi nelle divise del personale, ovvero cucito nel risvolto delle tasche di casacche e pantaloni, invisibile alla vista dei dipendenti. Tale sistema, proprio per le sue caratteristiche intrinseche che lo vedono come un ottimo strumento capace di tracciare in ogni momento le attività di chi indossa le divise sopra richiamate, viola in maniera palese quanto disposto dalle normative in materia di lavoro che dispone che gli impianti audiovisivi e gli altri strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori possono essere impiegati esclusivamente per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale e possono essere installati previo accordo collettivo stipulato dalla rappresentanza sindacale unitaria o dalle rappresentanze sindacali aziendali».
Questa la posizione del sindacalista. Voi cosa ne pensate? E' una minaccia alla privacy dei lavoratori o dopo i tanti scandali che hanno agitato proprio il mondo della sanità campana – e salernitana in particolare –, quel sistema non è altro che una risposta capace di garantire soprattutto chi fa il suo dovere e gli utenti?
E poi, se un dipendente svolge con serietà il suo lavoro quotidiano si sente davvero penalizzato nell'indossare quel chip?
La questione è aperta. E la privacy un diritto da rispettare. Ma se non c'erano state tutte quelle clamorose inchieste e i blitz dei carabinieri probabilmente nessuno avrebbe immaginato di inserire quei chip negli orli delle divise aziendali...
elleti