Caserta

L'operazione del governatore De Luca è una impresa titanica: eliminare ogni traccia, ogni ricordo della Terra dei Fuochi, dei rifiuti dati alle fiamme e delle migliaia e migliaia di tonnellate di ecoballe che sono conservate, innaturali montagne della vergogna, tra Napoli e Caserta.

L'inaugurazione della centrale operativa, a Marcianise, per il controllo degli otto droni acquistati dalla Regione per vigilare su tutte le aree ritenute ad alto rischio di sversamenti abusivi e di incendi di rifiuti, è una tappa, piccola ma concreta, di questo complesso e costoso programma.

Solo per i droni sono stati stanziati 40 milioni di euro. Per smaltire le ecoballe sono stati messi da parte, con un aiuto anche del governo, poco più di 400 milioni di euro. Ovvio che si corra ai ripari dopo anni e anni di cattiva gestione.

Ritardi che, se da un punto di vista politico sono superabili con controlli che finalmente vengono attivati, per quanto attiene il rapporto con i cittadini sono tutt'altro che sanati. L'incidenza dei tumori non farà mai parte dell'operazione di marketing istituzionale avviata da De Luca. Perché quel tipo di danni non sono riparabili: i tumori stanno aggredendo, nei comuni al nord di Napoli, testa-collo, stomaco, fegato, polmone, vescica. Non sono sospetti, ma dati certi frutto di anni di monitoraggi dai dati del registro tumori. Casalnuovo, Giugliano, Mugnano, Melito e Afragola: i roghi tossici non hanno certo aiutato.

I droni aiuteranno a ricondurre la situazione ad una normalità che sembra evento straordinario a queste latitudini. Ma come i droni possano sopperire i controlli da terra, quelli che per lunghi mesi sono stati affidati ai militari, è tutto da verificare. Sicuramente ci saranno più allarmi per i roghi. Su quel versante saranno efficaci.

De Luca, e lo ha sottolineato più volte anche a oggi a Marcianise, vuole ristabilire la verità: quello che è accaduto ha riguardato soltanto una piccola fetta della Campania, talmente piccola che su migliaia e migliaia di controlli e analisi disposte in collaborazione con l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno soltanto 50 sono state le aree registrate come veramente compromesse, inquinate al punto tale da essere pericolose.

Le centrali operative saranno complessivamente quattro: a Giugliano e le altre a Mondragone, Marcianise e Massa di Somma. Saranno affidate ai carabinieri e all'aviazione.

(effe)