Montesarchio

“C'è stata qualche difficoltà nella notte, ora mia sorella è a Caserta per qualche accertamento, ma il problema non è certo la fisicità”. Così Carmen, la sorella di Franca Di Blasio, la prof accoltellata da un alunno 17 enne all'Istituto Majorana di Santa Maria a Vico.

Il problema non è la fisicità, infatti, quel taglio guarirà, i segni interiori più difficilmente. 54 anni, una vita passata a insegnare, una vita passata tra i ragazzi, dedicata a quei giovani da formare, educare, preparare al mondo di fuori: ti sorprende che proprio uno di quei ragazzi possa inciderti sul volto e nell'animo la propria rabbia.

Rabbia figlia di una fragilità estrema, l'incapacità di affrontare anche il più banale degli intoppi: “Il ragazzo era chiamato ad essere interrogato – racconta la sorella di Franca – doveva aggiustare un brutto voto. Non c'è stato alcun rimbrotto, forse un richiamo per un tono di voce sopra le righe del ragazzo, ma insommma: un'interrogazione, bene o male che vada, non può neppure essere annoverata tra le difficoltà della vita. Quello che li attende fuori ha proporzioni ben diverse da una banale interrogazione a scuola. Un'interrogazione è un nulla. ”.

Un nulla che, come nel sonno della ragione di Goya, però, oggi può generare mostri in quei ragazzi: “Per questo mia sorella è preoccupata per quel ragazzo – dice Carmen – si è trovato in una situazione enormemente più grande di lui, che ovviamente ora è ancora più difficile. Noi siamo educatori (anche Carmen è insegnante ndr), ed è chiaro che il nostro obiettivo è preparare alla vita questi ragazzi. Il taglio c'è perché mia sorella non si è neppure difesa: non si sarebbe mai aspettata quel gesto, piuttosto si sarebbe aspettata un abbraccio, uno slancio d'affetto, ma mai e poi mai una coltellata. Non possono accadere queste cose nella scuola”.

La ripresa, dal punto di vista fisico, non preoccupa però: “E' successo, è un fatto grave, gravissimo, ma ormai è successo e siamo fortunati a poterlo raccontare. Faremo in modo di recuperare la fisicità e non ci sarà alcun problema in questo, più difficile è recuperare il morale, e soprattutto recuperare questi ragazzi dal mal di vivere che li affligge, è questa la vera difficoltà per noi insegnanti”. 

Cristiano Vella