Ospedaletto d'Alpinolo

di Simonetta Ieppariello

Un momento di confronto, un dibattito, per fare il punto su quanto fatto e quanto da fare ancora, a poche ore dalla Candelora, che approda con il suo corteo festante e colorato di trans, femminielli e tammorre a Montevergine.

Ad Ospedaletto d’Alpinolo si ragiona sui diritti. Lo hanno fatto  insieme i redenti di I Ken, amministratori locali e esponenti dell’associazione Atn.

Tutti intorno alla stessa tavola per parlare delle attività da mettere in campo contro l’omofobia. Ieri l’apertura a Napoli di un Centro assistenza LGBT a Napoli, il primo centro di assistenza per persone LGBT della citta', nel quartiere San Carlo all'Arena. Il centro ha l'obiettivo di assistere persone LGBT o famiglie nel cui nucleo ci sono persone LGBT che hanno difficolta' a relazionarsi, per non perdere quell'amore e affetto familiare che spesso e' minato da queste situazioni. "Questa casa non e' un albergo", e' questo il nome della strutture, dara' anche un supporto legale alle vittime di violenza. All'inaugurazione hanno partecipato Giuliano Poletti, ministro del Lavoro, e Vladimir Luxuria, attivista LGBT.

Oggi ad Ospedaletto l’annuncio dell’amministrazione di aprire uno sportello, un punto di ascolto per chi viva il disagio, per chi non riesca a vivere serenamente la propria omosessualità.

Presente al tavolo Gina Piscitelli, referente napoli Atn, da sempre impegnata in battaglie per i diritti e civiltà. «Ancora oggi le discriminazioni sono tante. Viviamo una vita più difficile, noi persone del terzo sesso. Eppure noi siamo persone come tutti gli altri. Paghiamo le bollette, piangiamo, soffriamo

Dietro questo trucco a volte pesante sembriamo felici, invece abbiamo ognuno le proprie sofferenze. Cosa chiedo a mamma Schiavona? Di essere forte, sempre e più di prima. Chiedo Mamma Schiavona di starmi vicina come faceva mamma, perchè pure lei è mamma a me».

Parole commoventi quelli di Gina che si collegano direttamente a quanto l’amministrazione comunale di Ospedaletto fa e vuole fare.

«La Candelora è una festa d’avanguardia. Qui mettiamo insieme tradizione e innovazione, diritti civili e posizioni conservatrici. Un miracolo della modernità. Questo ruolo politica è fare mediazione e far parlare tutti e trovare un armonia. Vera - commenta l’assessore Carlo Preziosi, riflettendo sul senso autentico della Candelora -».

Dal canto suo commenta, con malcelato orgoglio  il presidente I Ken Carlo Cremona, l’importanza della casa aperta a Napoli, con affiancamento legale e psicologico, e non solo. «Una casa per far pace con le proprie famiglie - come spiega Carlo Cremona -. Perchè non si deve scappare, anzi. Si deve ricucire ogni ferita, con forza e consapevolezza, energia e senza avere paura, ma alla luce del sole. Le famiglie sono il punto essenziale su cui lavorare».

E la Candelora 2018 si conferma una piazza straordinaria di confronto.

«I temi sono sempre gli stessi la libertà. Il sagrato di Montevergine è un luogo di incontro. E’ il simbolo di questa Campania. Il cuore vero della regione per ritrovare la Pace, valore assoluto per cui tutti dobbiamo impegnarci - commenta Cremona -».

Dello stesso parere il sindaco di Ospedaletto Saggese che dice: «Siamo il paese leader in fatto di rispetto dei diritti civili, rispetto della persona siano divulgati e accettati da tutti, una priorità asosluta».

«Non soltanto Candelora, grazie all’amministrazione di Ospedaletto  -spiega Donata Ferrante I Ken Avellino -. Sono molto felice come militante di essere riuscita, grazie Sirignano, il sindaco e tutta l’amministrazione, di essere riuscita a portare nelle scuole dibattiti importanti contro il bullismo e bullismo omofobico. Non nascondo di esserne particolarmente fiera, perché come militante I Ken questo tipo di lavoro mi fornisce maggiori stimoli a fare di più e sempre meglio».

E aprirà proprio ad Ospedaletto uno sportello per l’ascolto di chi viene discrimanto.

«Una scelta necessaria e qualificante. Serve supporto di esperti per chi vive disagio nella propria sfera sessuale. Chiunque ha il diritto di vivere sereno.

- Spiega Nadine Sirignano -. Il nuovo anno porterà nuovi risultati che affronteremo con rinnovato entusiasmo. Noi diciamo no alla violenza e discriminazione in generale. Vogliamo che tutti possano vivere liberi. Saremo felici, con l’anno nuovo, di poter dire che non siamo solo un paese rispettoso dei diritti, ma anche una comunità pronti ad ascoltare il disagio e magari risolverlo».