Pollica

“Magistrati e forze dell'ordine hanno fatto tutto quello che era nelle loro umane possibilità. Il rimpianto è quello di non essere riusciti, pur avendo le indagini delineato un contesto inquietante nel Cilento che ha disvelato una vasta attività di traffico e di spaccio di sostanze stupefacenti, a dare un nome agli autori di questo omicidio". A dirlo è Leonida Primicerio il procuratore generale presso la Corte di Appello di Salerno. Il pg ha così confermato quanto si ci aspettava sull'omicidio del sindaco di Acciaroli-Pollica, Angelo Vassallo, ucciso il 5 settembre 2010, l'achiviazione delle indagini.

Le dichiarazioni sono state rilasciate questa mattina a Salerno nel corso del suo intervento all'inaugurazione dell'anno giudiziario. L'ultima proroga alle indagini decisa dal Gip del tribunale di Salerno scadrà a febbraio prossimo. Non si è dunque riusciti ad arrivare a un colpevole per la morte del sindaco pescatore. Intanto i familiari e non solo non si rassegnano.

Pochi giorni fa il fratello di Angelo Vassallo, Dario, ha scritto una lettera al presidente Mattarella proprio per dire no all'archiviazione delle indagini sull'omicidio. Solo l'ultima di una serie di iniziative organizzate dalla Fondazione dedicata al sindaco pescatore per tenere accesi i riflettori sulla morte del primo cittadino di Pollica che rischia ormai di restare senza un colpevole. Sette anni di indagini che non hanno ancora chiarito cosa sia accaduto quel 5 settembre del 2010. E ancora la costituzione di una commissione d’inchiesta sull’assassinio, è quanto sarà chiesto al parlamento, attraverso una petizione promossa sempre dalla Fondazione.

A sostenerla sono già circa cento amministratori comunali e regionali ed anche parlamentari. Intanto è prevista per sabato dieci febbraio alle 14.30 una marcia ad Acciaroli per non spegnere l'attenzione su un caso che rischia sempre di più di diventare un altro dei misteri italiani irrisolti.

S.B.