Montoro

 

di AnFan 

Non ce l'ha fatta il 17enne ricoverato all'ospedale Moscati all'alba del 18 gennaio. La sua storia ha sconvolto la comunità di Mercato San Severino, dove il giovane abitava, e Montoro dove era ospitato quando si è sentito male. Il ragazzo era arrivato in ospedale in condizioni critiche. Dopo giorni di agonia il suo cuore ha smesso di battere. 

Oggi sarà affidato l'incarico al medico legale che dovrà curare l'autpsia, che potrebbe rivelarsi decisiva per ricostruire le motivazioni del decesso. L'indagine è condotta dai carabinieri della stazione di Montoro, diretti dal luogotenente Fresa, coordinati dai colleghi della Compagnia di Baiano diretta dal capitano Gianluca Candura.

Fra le ipotesi degli inquirenti quella di una presunta overdose che sarebbe poi stata decisiva per la morte del giovane. Ma non si esclude, a priori, che possa essersi trattato di un malore improvviso. Al momento sarebbe uno l'indagato, si tratta del giovane che aveva accolto il 17enne in casa sua una settimana fa. A Petruro, frazione di Montoro.

Era stato proprio lui ad accorgersi del malore avvertito dal giovane che appariva cianotico. Inutilmente aveva provato a svegliarlo. Attimi di paura, poi era stato chiamto il 118. Sul posto erano intervenute le autoambulanze della Pro Civis di Montoro. Un intervento provvidenziale che aveva permesso al giovane, già andato in arresto cardiaco, di riprendersi.

Poi c'era stato il successivo ricovero in ospedale. I medici del reparto di Rianimazione e Anestesia, guidato dal primario Giuseppe Galasso, avevano fatto di tutto per salvare il ragazzo. Purtroppo il giovane non ce l'ha fatta. Come anticipato, prima di liberare la salma, bisognerà attendere l'esito dell'autopsia disposta dalla Procura, che ha anche sequestrato le cartelle cliniche. La famiglia del giovane è distrutta e desidera conoscera la verità. Poi si potrà procedere all'organizzazione del funerale.