Rapina aggravata in concorso, tentato omicidio, omicidio, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco, ricettazione le pesanti accuse contestate a vario titolo a Clemente C., 26 anni, di Aversa e ad Ivanov H. T., 37 anni, bulgaro, arrestati questa mattina dai carabinieri del Reparto Territoriale di Aversa e dai militari della Stazione di Teverola. Per loro un fermo per gravi indizi di colpevolezza.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord erano state avviate dopo il rinvenimento del corpo di un 25enne albanese, che “ha permesso di stabilire – spiegano i militari in una nota - una diretta connessione con la rapina avvenuta il giorno precedente ai danni di una coppietta” che si era appartata in via campanello a Teverola, in provincia di Casera, e durante la quale il giovane rapinato rimase ferito all’arteria femorale da un colpo di pistola.
Secondo gli investigatori il rumeno e il bulgaro, armati di pistola e coltelli, erano stati accompagnati dal 26enne, a bordo dell’autovettura di quest’ultimo, nei pressi di via campanello proprio per mettere a segno la rapina ai danni della coppietta. Durante la colluttazione, tra la vittima e i due stranieri, il bulgaro avrebbe esploso alcuni colpi di pistola che avevano raggiunto sia il giovane malcapitato che il complice che era morto dopo poco durante la fuga in un terreno. Durante le indagini i militari hanno effettuato una serie di perquisizioni ed hanno sequestrato gli abiti utilizzati dai malviventi, un coltello a serramanico, un bossolo di proiettile calibro 7.65 rinvenuto sul luogo della rapina. Dichiarati in arresto, i due indagati sono stati trasferiti in carcere a Napoli.
Redazione