Sant'Angelo a Cupolo

Portafotografie spaccati, portafiori divelti e, in alcuni casi fatti sparire. E' accaduto probabilmente nella scorsa notte nel cimitero di Montorsi, frazione di Sant'Angelo a Cupolo, finito nel mirino dei ladri.

Secondo una prima ricostruzione, dopo aver scavalcato il cancello d'ingresso – o non è escluso un muro di recinzione -, i balordi hanno raggiunto l'area del cimitero dove si trovano i locali.

Le loro 'sporche' attenzioni si sono concentrate sugli arredi funebri delle lapidi. Secondo una prima ipotesi sarebbero stati rubati alcuni oggetti in rame come i contenitori dei fiori.

Durante il raid i malviventi avrebbero però rotto anche alcune lapidi in marmo. Un gesto inqualificabile. Una profanazione di un luogo sacro dove riposano mamme, padri e figli e persone care. Questa mattina alla riapertura l'amara sorpresa per il custode e i dipendenti di una dittà che ha in gestione il cimitero.

Nelle prossime ore sull'accaduto sarà presentata una denuncia ai carabinieri della Stazione di Benevento, competenti del territorio di Sant'Angelo a Cupolo. Non è la prima volta che nel Sannio si registrano episodi del genere. Una vergogna senza fine. Non è la prima volta, non sarà purtroppo l'ultima quella registrata a Montorsi. Come si ricorderà nei mesi e negli anni scorsi le stesse scene erano state registrate nei cimiteri di Benevento, Telese Terme e in alcuni luoghi sacri della Valle Caudina.
Un fenomeno messo a segno da persone senza scrupoli che evidentemente sono alla ricerca costante di portafotografie, portafiori e statuette in bronzo, rame ed altri materiali che poi vengono venduti sul mercato nero dei metalli. Nelle prossime ore gli addetti alla manutenzione provvederanno ad inventariare i materiali rubati e fare un censimento delle tombe finite nel mirino dei balordi.  

Al.Fa