L'esclusione di Benevento dalla rosa delle città candidate a Capitale della Cultura? E' come l'esclusione della nazionale di calcio italiana dai Mondiali.
Lo afferma la Confcommercio, che attacca l'amministrazione, rea di non aver un progetto per la città: "La nostra Città non c’è l’ha fatta!! Non siamo tra le dieci finaliste per concorrere al tiolo di Capitale della Cultura 2020. Noi insieme ai nostri associati e unitamente a tanti concittadini siamo arrabbiati molto arrabbiati! Non delusi e non rassegnati ma arrabbiati e consapevoli che non poteva andare diversamente.Tecnicamente per l’assegnazione del titolo abbiamo tutto: Un Centro Storico architettonicamente ben conservato, Storia, bellezze artistiche, un invidiabile museo, il tutto corredato dal riconoscimento Unesco e dalla naturale bellezza del territorio che costeggia la città ed inoltre, come riporta il sito internet della nostra amministrazione comunale, citando un pensiero dello scrittore Edward Hutton: ... “Nulla in Italia è più antico di Benevento, che secondo le leggende locali fu fondata o da Diomede o da Ausone, un figlio di Ulisse e Circe”..La nostra città che lascia basito chiunque arrivi!!!".
Gli elementi d'eccellenza per concorrere ci sarebbero tuttii, mancano le idee, i programmi secondo Confcommercio: " Le nostre attività ricettive: alberghi, hotel, bed e breakfast, agriturismi e ristoranti hanno raggiunto uno standard qualitativo medio ,molto elevato.Tantissime eccellenze agro alimentari quali ad esempio : i vini, i salumi, i formaggi, la frutta , l’ olio , le carni etc etc, rappresentano con orgoglio il made in Sannio nel mondo.
Cosa manca per essere competitivi? Semplice, molto semplicemente la “programmazione” e la competenza!
Lo gridiamo al vento da anni! Avevamo proposto ad esempio: di istituire un check-point a Piazza Cardinal Pacca a titolo gratuito per tutti i pullman extra-provinciali , potenziare in loco i servizi alla persona, istituire uno sportello informativo aperto anche nei giorni festivi, opuscoli informativi, un’ app dedicata, veicolare e pubblicizzare fuori dalle porte cittadine le nostre bellezze e le nostre eccellenze organizzare eventi di richiamo di interesse extra regionale etc. etc.."
Non basta di certo, secondo la Confcommercio, organizzare qualche evento e chiamare qualche artista: "Quali sono le azioni messe in campo? Senza voler essere ripetitivi possiamo mai immaginare che la “rete”, comunemente usata da noi imprenditori per delimitare i pollai, possa essere componente di luminarie Natalizie attrattive? Quattro palchetti, anche se occupati da artisti di successo dal tramonto in poi, possono mai fungere da volano promozionale territoriale? Di tecnicamente valido il nulla! Nessuna progettualità programmatica! Tutto legato al momento “mordi e fuggi”.La rabbia si accentua perché a supporto di queste iniziative sono stati investite ingenti risorse.Leggiamo del rammarico dell’assessore alla cultura Picucci per il mancato riconoscimento della città della Cultura ?!?! Ebbene lui è titolare della delega e di certo corresponsabile! Solo pochi giorni addietro lo stesso assessore non ha gradito il paragone delle luccicanti luminarie, con automobili dell’ultimo trentennio! "
Tornando al paragone calcistico, secondo Confcommercio, Picucci dovrebbe fare come Ventura, ct della nazionale italiana che ha fallito l'appuntamento coi mondiali: " Oggi proviamo a paragonare le performance dell’amministrazione comunale con uno sport a lui molto caro: “il calcio”. La nostra mancata qualificazione alla fase finale per l’assegnazione al titolo Città di Cultura possiamo equipararla alla debacle della nostra Nazionale di calcio. Gli schemi e le scelte del nostro ex CT cosa avevano di differente dai nostri palchetti e dalla nostra rete per pollai?A fronte di scelte scellerate il buon Ventura , aiutato ed incoraggiato, rassegno le giuste e dovute dimissioni dall’incarico…".