Sant'Agata de Goti

L'approdo è stato completamente diverso da quello prospettato, perchè l'accusa contestata originariamente – tentata estorsione – è stata qualificata come esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Una derubricazione firmata dal gup del Tribunale di Napoli Miranda, che al termine del rito abbreviato, riconosciuta l'aggravante delle modalità camorristiche, ha deciso questa mattina due assoluzioni e tre condanne per le persone coinvolte in un'indagine diretta dalla Dda partenopea e condotta dalla Squadra mobile di Caserta, anche con il supporto di intercettazioni telefoniche.

L'assoluzione, per non aver commesso il fatto, è scattata per Antony Izzo, 28 anni, di Limatola, e Nazario Molitierno, della provincia di Caserta. Condanna a 6 mesi, invece, per Emiliano Iannotta, 40 anni, di Sant'Agata dei Goti, Angelo Buonpane – per entrambi pena sospesa – e Antonio Di Puorto, entrambi casertani, difesi dagli avvocati Ettore Marcarelli, Alessandro Della Ratta e Mauro Iodice.

L'inchiesta era rimbalzata all'onore delle cronache nel maggio 2016, quando erano stati eseguiti cinque arresti: uno in carcere (Di Puorto), gli altri ai domiciliari, con l'eccezione di Molitierno. La misura cautelare aveva infatti colpito all'epoca un giovane di Sant'Agata dei Goti, poi risultato del tutto estraneo alla vicenda.

A distanza di quindici giorni l'ordinanza era però stata annullata dal Riesame, che aveva rimesso in libertà gli indagati con una decisione impugnata dalla Procura dinanzi alla Cassazione. Che a settembre aveva però respinto il ricorso, giudicandolo inammissibile.

Nel mirino degli inquirenti era finita la richiesta di cui sarebbe rimasto vittima il titolare di un bar di Villa Literno, al quale avrebbero cercato di imporre il pagamento di 4mila euro come rimborso di un precedente credito o, in alternativa, l'installazione nel locale di alcune slot machine.

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