Uno dei posti più incantevoli della Costiera Amalfitana, location d'eccezione per eventi e matrimoni che richiama turisti da tutti il mondo: è Villa Cimbrone. La nota struttura della Divina nelle ultime è off limit. Stop alla fornitura idrica e l’amministratore unico chiude l’accesso ai visitatori del parco di Ravello famoso in tutto il mondo. L’Ausino, la società che gestisce i servizi idrici, ha optato per la linea dura contestando il mancato pagamento dei canoni di depurazione per circa 37mila euro. Con una nota indirizzata al Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, al Governatore della Camapania Vincenzo De Luca, alla Soprintendente Francesca Casule e al sindaco di Ravello Salvatore Di Martino, la direzione della splendida Villa Cimbrone ha comunicato dunque la chiusura alle visite.
Una battaglia legale con i gestori del monumento campano che scrivono al ministro Franceschini, al governatore De Luca e alla Soprintendente Francesca Casule chiedendo un intervento per consentire la riapertura immediata di uno dei luoghi più famosi non solo di Ravello e della Costiera Amalfitana, ma di tutta la Regione.
Giorgio Vuilleumier, amministratore unico e rappresentante legale della Villa Cimbrone srl, il parco monumentale di sei ettari, gestisce il noto albergo e ristorante noti in tutto il mondo per l’organizzazione di banchetti nuziali da sogno, ritiene l’azione, eseguita l’11 gennaio scorso dal personale Ausino, «assolutamente illegittima». Ma per motivi di salute pubblica si è visto costretto a impedire l’accesso ai visitatori.
«Si evidenzia che l’ubicazione della villa, lontana circa un chilometro dalla sede stradale, non la rendono raggiungibile dai mezzi dei Vigili del Fuoco per un eventuale intervento e attualmente, in assenza di allaccio idrico, è in condizione di estremo pericolo» precisa Vuilleumier.
Redazione Salerno