Montefusco

Nuova tappa per il progetto “Sul filo della memoria… Passato, presente e futuro del pizzillo a Montefusco e Santa Paolina”, promosso dal Gal Partenio con l’obiettivo di valorizzare l’antica arte della lavorazione del tombolo e studiarne origini e peculiarità. Domani (mercoledì 29 aprile), alle ore 16.30, presso la sede della Pro loco di Santa Paolina, si chiuderà il laboratorio di apprendimento teorico-pratico della lavorazione del tombolo, che ha visto l’insegnamento dei rudimenti e delle tecniche basilari dell’antica arte del pizzillo con le maestre pizzillare Adelina Egidio e Maria Grazia Diana e la collaborazione della maestra artigiana Maria Rosaria Seneca. Un corso di 22 ore che si chiuderà con il ringraziamento alle maestre pizzillare da parte del sindaco di Santa Paolina, Angelina Spinelli, del presidente del Gal Partenio Luca Beatrice, del coordinatore Maurizio Reveruzzi e di altri protagonisti dell’iniziativa.

 

Dopo il laboratorio – che è stato preceduto dalla costituzione della partnership operativa tra i rappresentanti dei Comuni di Santa Paolina e Montefusco e le due Pro loco – giovedì 30 aprile comincerà la terza fase del progetto, ovvero gli itinerari artigianali “Nelle terre del tombolo” destinati agli alunni delle scuole elementari e medie comprese nell’area del Gal Partenio, che parteciperanno a sei giornate di visita nei comuni di Santa Paolina e Montefusco per apprezzare la storia e l’arte del pizzillo attraverso visite guidate, rappresentazioni pratiche e momenti di narrazione di questa affascinante lavorazione nei laboratori di produzione.

 

Si comincia giovedì 30 aprile, per proseguire l’11, il 13, il 14, il 18 ed il 28 maggio con il seguente itinerario: prima tappa Montefusco, con la visita all’Oratorio di San Giacomo, allo stemma aragonese e alla Chiesa Palatina di San Giovanni del Vaglio del secolo XIV, quindi tappa al Carcere Borbonico, alla Chiesa di Santa Caterina da Siena (XVIII secolo) e al dipinto de “La Madonna del tombolo” del 1718. Quindi ci si sposterà a Santa Paolina presso la Chiesa, dove gli alunni potranno ammirare le bellissime tele che testimoniano l’importanza delle vicende storiche di questa laboriosa attività. A seguire visita alla Sala Multimediale del Tombolo e al murales, immagini vive del legame profondo della comunità con l’arte del pizzillo. Circa settecento sono gli alunni che saranno impegnati in questa fase del progetto, con l’obiettivo di fornire ogni informazione utile affinché le giovani generazioni possano riappropriarsi del pizzillo come patrimonio del territorio, riconoscendolo come significativo elemento di identificazione comunitaria e importante nodo di coesione sociale. 

 

Elemento fortemente innovativo del progetto, l’impegno per riavvolgere il sottile filo della memoria grazie al lavoro della biografa di comunità, Francesca Ocone, e della ricercatrice, custode di memorie locali, Emilia Dente, supportata da Rino Ricciardelli, vice sindaco di Santa Paolina, intrecciando le tante storie del pizzillo alla storia del territorio, tra narrazioni, documenti antichi, reperti museali e testimonianze iconografiche di Santa Paolina e Montefusco, con l’obiettivo di arrivare a realizzare una mnemoteca che, anche con l’ausilio delle nuove tecnologie, possa contribuire a rafforzare il legame con l’antica arte del merletto a fuselli, da secoli patrimonio di queste comunità.    

Redazione