“Ormai non è più solo una questione di degrado e incuria. La Spina Verde è sistematicamente oggetto di devastazione da parte di vandali e teppisti che distruggono senza rendersene conto il loro stesso habitat e depredano di quel poco che c’è di buono la propria città”.
Così in una nota interviene il capogruppo del Pd al Comune, Francesco De Pierro. “Non ci si limita più dunque ai cumuli di immondizia che la circondano, ma, come ampiamente prevedibile, senza un adeguato controllo e senza un intervento forte delle istituzioni la situazione sta precipitando: tra qualche mese dell’intera opera non resteranno che le mura. Il 31 gennaio scorso la Giunta deliberò un atto di indirizzo politico per l’affidamento dell’intero complesso della Spina Verde alla Gesesa per preservarlo dal deperimento e dalla vandalizzazione. Nell’atto di indirizzo, ovvero nella determina n° 136 veniva indicato “….di concedere in uso alla GE.SE.SA. Spa la Mediateca inserita nel Progetto PIU della Spina Verde, al fine di realizzare una casa dell'acqua ed uno sportello informativo e commerciale, di mettere a disposizione la Mediateca ai giovani, agli studenti ed alle associazioni che operano nel rione Libertà, di manutenere la struttura e sorvegliarla attraverso l'installazione di appositi strumenti elettronici, attivare un servizio di guardiania, e manutenere le aree a verde pubblico circostanti e tutte le fontane cittadine”. Quel deliberato, come accade spesso con questa amministrazione, è rimasto lettera morta per un anno. Di quella lista di interventi, nessuna traccia. Nel frattempo la distruzione della Spina proseguiva, un passo alla volta, in assordante silenzio, tra il filosofeggiare di Mastella e le garanzie che Gesesa non si sarebbe tirare indietro. Cosa che poi puntualmente ha fatto. Ora l’assegnazione della Mediateca all’Arpac - precisa De Pierro - con un blitz a sorpresa (che ha spiazzato sia l’assessore Del Prete che gli stessi consiglieri di maggioranza e minoranza che se ne stavano occupando in Commissione Istruzione, visto che della destinazione della Mediateca si era parlato in sede di trattazione del Regolamento della Biblioteca Comunale) e un deliberato che più o meno ricalca quello di un anno fa. Da archivio multimediale a sportello informativo, fino ad arrivare a sede di uffici. Il peggio che si potesse paventare. La destinazione è stata letteralmente stravolta da chi evidentemente non ne conosce neppure il significato. Le associazioni di volontariato impegnate nel sociale e in progetti culturali non sono state per nulla coinvolte. Loro avrebbero potuto garantire lustro e funzionalità alla Mediateca. A loro sono stati riservati altri spazi, come una sorta di contentino. Certe scelte dovrebbero essere frutto di un confronto e non di decisioni imposte dall’alto. La politica dovrebbe discutere, valutare, approfondire, non trattare le questioni delicate come se fossero pesi di cui liberarsi o problemi da eliminare. Questa non è altro che l’ennesima riprova che la democrazia, purtroppo, non è assolutamente prerogativa di questa amministrazione”.