Pietrastornina

 

di Simonetta Ieppariello

Uccisi dal monossido, o forse dal cibo. Morti intossicati, in casa loro. La causa della morte di madre e figlio è accidentale. Lo definirà l'autopsia il perchè del doppio dramma di Pietrastornina. Stamane sarà affidata l'autopsia sui corpi di Virginia Petrone e Marco Spampinato. Toccherà al medico legale effettuare esami tossicologici precisi che definiranno le cause della tragedia dell'Epifania in Irpinia.

Le salme sono nel morgue del Moscati di Avellino. La dottoressa Elena Piciocchi ha già effettuato l'ispezione esterna sui cadaveri, che ha definito con certezza l'assenza di segni di violenza esterna sul corpo. Nessuna ferita sui corpi, nessun segno di effrazione su porte e finestre della casa avevano da subito inidirizzato le indagini sul binario della morte per intossicazione per una stufa killer oppure su quella del suicidio.

Da capire cosa abbia determinato l’avvelenamento. Potrebbero essere state esalazioni da monossido, il gas o un’intossicazione alimentare. Ma si è sempre nel campo delle ipotesi, fino a quando non arriveranno i responsi dell’autopsia per sgombrare il campo da ogni dubbio. 

I carabinieri della Compagnia di Avellino nel corso dell’approfondito sopralluogo nell’abitazione, guidati dal capitano Francesco Nicolò Pirronti, hanno raccolto ogni elemento utile alle indagini che sono coordinate dal pubblico ministero della Procura della Repubblica del capoluogo, Luigi Iglio, il quale è giunto sabato pomeriggio sul luogo del dramma per seguire da vicino tutte le attività. Il dramma in via Sott'Arco in una Epifania tragica in Irpinia. Amici e parenti non li vedevano dai primi giorni dell'anno. Ad insospettire un familiare fuori sede, quell'assenza, quel silenzio prolungato, eccessivo. Almeno da tre giorni non si avevano notizie di Virginia Petrone e Marco Spampinato, madre e figlio, addolorati, provati ulteriormente da una esistenza difficile per la morte del padre di Marco e marito di Virginia, solo pochi mesi fa. 

Lo scenario del rinvenimento dei due cadaveri aveva circoscritto il campo di analisi e indagine a due ipotesi precise: una stufa killer potrebbe aver rilasciato sostanze mortali, aver reso irrespirabile l'aria della casa, uccidendo entrambi, oppure un decesso naturale della donna, a cui non avrebbe retto il figlio, dall'equilibrio già così fragile, tanto da indurlo a farla finita, forse avvelenandosi con le esalazioni di una vecchia stufa trovata in casa. Semplici ipotesi, ora al vaglio degli inquirenti.

Quando i militari avevano fatto irruzione in quella casa, coadiuvati dai vigili del fuoco che hanno consentito di forzarne l'accesso avevano trovato il corpo di Virginia era per terra, in cucina, a piano terra. Quello di Marco al piano superiore, sul letto, nella sua stanza.