Attraverso il suo difensore, l'avvocato Francesco Ceglia, ha chiesto il rito abbreviato. In caso di condanna, sarà dunque ridotta di un terzo la pena per Laura Laudonio, 34 anni, di Bonea, operaia, che a metà giugno dello scorso anno era stata colpita da un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari adottata in un'indagine del pm Maria Gabriella Di Lauro e dei carabinieri della Compagnia di Montesarchio su due attentati registrati tra il 6 ed il 14 gennaio 2017.
Il primo a San Leucio del Sannio, dove erano state incendiate la Punto del marito e la Nissan di una donna, l'altro a Bonea, con l'esplosione di un ordigno che aveva danneggiato l'agriturismo della madre dell'uomo. Due intimidazioni di cui l'allora 33enne si era assunta la responsabilità, ammettendo di averli ideati per vendicarsi del coniuge che aveva stretto una relazione extraconiugale, poi interrotta.
Lo aveva fatto a maggio con il Pm, dopo una perquisizione, e quando era comparsa dinanzi al gip Flavio Cusani, che aveva firmato il provvedimento restrittivo nei suoi confronti. In quella occasione non aveva invece risposto alle domande relative al ruolo che avrebbe svolto un'amica nel far da tramite con gli autori materiali del doppio 'avvertimento'. Sono le persone, ancora non identificate, che avrebbero concorso con lei nei reati che le sono stati contestati. Questa mattina era in programma l'udienza preliminare, slittata al 15 febbraio per la scelta della difesa.
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