Benevento

(effe) - “Ammetto, non so fare i panettoni, ma a favore di Benevento e del Sannio in questi 50 mesi di governo ho portato tre miliardi di euro. Se con 18 milioni di euro qualcuno annuncia la rivoluzione, fatevi il conto di quante ne ho organizzate io”.

Umberto Del Basso De Caro è riuscito a non nominarlo mai, ma praticamente tutto il suo discorso di fine anno è stato dedicato a Mastella, con il quale più e più volte ha chiesto di potersi confrontare pubblicamente “per smontare, una ad una, tutte le bugie che va dicendo da dilettante della politica qual è”.

 Da avvocato navigato, De Caro parla per alligata et probata e più volte cita l’impegno presso il Cipe che, riunione dopo riunione, lo ha portato a mettere insieme finanziamenti che nemmeno Napoli ha potuto avere dal governo.

Punto per punto, replica alle accuse mossegli, direttamente o indirettamente, dal sindaco Mastella in occasione del suo discorso di Natale: “Dicesse chi, ma citando nome e cognome, ha lavorato per non far avere a Benevento i 18 milioni per le periferie. La città è rientrata nell’elenco di quelle finanziate semplicemente perché Renzi ha imposto di non dire no a nessun comune. Sappiate che Benevento era 122esima su 140 domande presentate: domande, badate non progetti, quelli devono ancora essere elaborati”.

Che il dente sia avvelenato o che, molto più probabilmente, i toni siano già da campagna elettorale, lo testimonia la certosina attenzione nel proporre sotto una luce cupa e diversa ogni attività partorita dall’amministrazione comunale negli ultimi mesi: “Li hanno votati e se li devono tenere fino all’ultimo giorno del loro mandato”.

Neanche l’organizzazione del Natale si è salvata: “La Rocca dei Rettori è un monumento non una piazzetta dove mettere giostrine”.

L’elenco, quello dei progetti che fanno lievitare fino a tre i miliardi raccolti, è noto: Alta Capacità, Fortorina, Fondovalle Isclero, scuole, interventi a favore della messa in sicurezza del fiume Sabato, ristori per le imprese danneggiate dall’alluvione (quelle con carteggio idoneo ma non capienti nella prima trance liberata dalla Regione saranno risarcite entro gennaio) e interventi a favore della sanità con il salvataggio del Dea di II livello e la realizzazione del polo oncologico: Umberto Del Basso De Caro se li intesta tutti e si schernisce quando, schietta e diretta, gli viene posta la domanda sulla sua candidatura, al Senato o alla Camera in collegio uninominale o nei listini plurinominali: “Decide il partito. Il due gennaio presentiamo le nostre proposte, che restano tali, poi è a Roma che vengono fatte le scelte.  Potendo resterei alla Camera, sicuramente preferisco il plurinominale, sono un uomo del Pd e lavoro per rappresentare il partito”.

Traducendo dal politichese, toccherà al segretario provinciale Carmine Valentino correre nell’uninominale dove “anche un signor nessuno può batterti”.