Mastella non lascerà palazzo Mosti. Ma l’annuncio, frutto di una personalissima scelta politica maturata in questi giorni, è anche conseguenza del dover fare di necessità virtù: non è più candidabile. Le norme interpretative dell’articolo di legge che sancisce la fine della legislatura (soltanto quella anticipata apriva una porticina) chiudono ogni dubbio: occorrono 120 giorni prima della scadenza naturale perché si possa parlare di termine anticipato della legislatura. Le scorse volte, proprio a favore dei sindaci, il governo affrontava l’argomento con un decreto che ridava l’agibilità alla candidatura a tutti. Ma questa volta non c’è stata la volontà per farlo. Inoltre, sempre da prassi parlamentare e in assenza di norme interpretative di accompagnamento, bastava anticipare di un solo giorno la scadenza naturale della legislatura per dare ai sindaci, alla guida di comuni al di sopra dei 20mila abitanti, la candidabilità senza doversi dimettere sei mesi prima del ritorno alle urne.
Mastella, dunque, dovrà esercitare la sua forza attrattiva elettorale stando lontano da Camera o da Senato. Che poi nelle liste spunti un Mastella, magari il figlio, questo da più parti viene dato per scontato. Da buon leader di partito, il sindaco di Benevento è già in campagna elettorale. L’ultima uscita pubblica ufficiale (del 2017) l’ha utilizzata per sparare bordate ad alzo zero sull’Alto Calore, l’ente gestore della risorsa idrica più imponente d’Italia e che, incredibilmente, si ritrova ad affrontare una massa debitoria di 120 milioni di euro e perdite contabili, a fine mese (ogni mese), per 700mila euro.
“Un disastro il Pd quando gestisce le cose, così come è stato un disastro quello che abbiamo ereditato al Comune, nonostante loro continuino, con pervicacia inaudita, a sostenere il contrario”, ha puntato l’indice Mastella, portando a suo sostegno le dichiarazioni di un esponente di spicco del Pd solo casualmente consorte della parlamentare di Forza Italia Nunzia De Girolamo.
“E’ lui”, ha spiegato Mastella riportando il virgolettato dell’onorevole Boccia ospite di una trasmissione su La7, “a sostenere che solo una persona coraggiosa e onesta avrebbe potuto affrontare una consiliatura con il peso della dichiarazione di dissesto”.
Nelle intenzioni del sindaco c’è Benevento e la rivoluzione urbanistica da attuare grazie ai fondi per le periferie, 18milioni con i quali si potrà dare un nuovo assetto al capoluogo sannita. Ma, soprattutto, Mastella si è detto stanco di inseguire gli avvenimenti per porre rimedio ai guasti ereditati. Nel 2018 la sua amministrazione metterà mano a progetti propri per lasciare una impronta nuova e diversa, che rompa ogni possibile legame con un passato che va messo al più presto in archivio. A partire dal disastro mensa scolastica che “per salvare 50 posti di lavoro faremo partire entro l’8 gennaio prossimo, nonostante il contenzioso con la Quadrelle 2001 risalga al 2015, quando a palazzo Mosti noi non governavamo”.