di Andrea Fantucchio
Prendono di mira una banca, fanno esplodere il bancomat e poi sfondano la vetrata principale con un'auto per recuperare il bottino. Spesso la vettura usata come ariete è stata rubata. Tre furti in meno di un mese, sempre la stessa dinamica, sempre in Irpinia.
Prima è toccato a un bancomat della filiale del Banco di Napoli a Calitri. I fatti sono avvenuti nella notte fra il primo e il 2 dicembre. Tutto è durato una manciata di minuti (Leggi i dettagli).
Per gli investigatori i criminali hanno inserito una lunga pala di ferro imbottita di esplosivo all'interno dei distributore di banconote. I ladri avevano provato a sfondare la vetrata della banca con una Panda rubata. Ma l'intervento dei carabinieri della compagnia di Sant'Angelo, al comando del capitano Ugo Mancini, ha impedito che il piano si concretizzasse. I criminali sono riusciti a rubare 8mila euro. Mentre il grosso del bottino, oltre 45mila euro, è stato recuperato dai carabinieri.
Nella notte fra mercoledì e giovedì è stato poi fatto esplodere il bancomat della Banca Popolare di Bari a Bisaccia. Anche questa volta i criminali hanno utilizzato la “tecnica della marmotta”. Una pala di ferro imbottita di esplosivo, poi la deflagrazione. Più consistente il bottino: oltre 50mila euro portati via.
La scorsa notte a essere presa di mira dai ladri è stata la filiale della Banca Credito Cooperativo di Flumeri a Grottaminarda (Leggi i dettagli). L'esplosione si è verificata intorno alle 3.30 in via Alessandro Manzoni. Anche in questo caso è stata utilizzata un'auto rubata come ariete. Si tratta di una Fiat Uno.
I ladri hanno caricato la cassaforte su una seconda vettura e poi si sono dileguati. Probabilmente in direzione dell'autostrada Napoli-Bari. Hanno portato via circa 8mila euro.
Sugli ultimi due casi indagano i carabinieri della compagnia di Ariano Irpino diretti dal comandante Andrea Marchese. I militari non escludono possa trattarsi della stessa banda. Le indagini sono entrate nel vivo. Oltre alle immagini raccolte dalle telecamere poste lungo la strada, potrebbero rivelarsi decisive le indagini svolte dal reparto della scientifica sulle vetture sequestrate. Le impronte e tracce di dna lasciate nelle auto usate come arieti potrebbero permettere l'identificazione degli autori dei furti.
Intanto cresce il timore. Anche alla luce di quanto accaduto nel recente passato. Ad aprile, nel popoloso rione Martiri ad Ariano Irpino, era stato fatto esplodere un bancomat della Banca di Credito Cooperativo di Flumeri (Leggi i dettagli).
I criminali erano entrati in azione, incappucciati e con le pistole in pugno. Sul posto erano intervenuti due agenti dell'istituto di vigilanza “Il Giaguaro”. I criminali erano poi saliti su un'Audi nera e si erano dati alla fuga prima che i vigilantes potessero intervenire. I malviventi avevano portato via 20.000 euro. Metà della cifra rubata dalla stessa banca poco più di un anno prima. Anche quella volta una banda di criminali aveva fatto esplodere il bancomat della filiale per poi recuperare il bottino.
Non raramente i criminali provengono dal foggiano. Scelgono le banche da rapinare, magari dopo aver studiato la zona e poi, dopo aver eseguito il colpo, si dileguano approfittando della vicina autostrada.