San Giorgio del Sannio

Non c'è mai fine al peggio. Da qualche anno a questa parte il San Giorgio del Sannio sta vivendo un incubo sportivo, una discesa nel baratro della Terza categoria. Una caduta libera per una delle società di più lunga militanza nel panorama calcistico sannita. Il peggio è che da un paio di settimane la società sportiva sangiorgese ha dovuto traslocare ad Apice non potendo più utilizzare il proprio campo. Il motivo è semplice, non è stato pagato il canone di 600 euro per usufruire della struttura. La decisione è stata presa da chi ha in gestione il campo, Silvio Francesca, ex allenatore del San Giovanni, ex società dell'attuale tecnico del San Giorgio, Gerardo De Vizio. Una situazione strana, proprio perchè in ballo ci sono due persone che hanno lavorato a stretto contatto. Sia chiaro, comunque si parla di un'insolvenza, la decisione è lecita, ma a due giornate dalla fine, forse, si poteva usare il buon senso e lasciar correre per poi chiedere conto a stagione finita. E invece l'esigenza di mettere i lucchetti al campo è stata forte.

 

MISTER DE VIZIO - “Ci siamo trovati a pagare 600 euro al mese per due allenamenti settimanali e due partite al mese. Non abbiamo pagato il mese di marzo e mercoledì abbiamo trovato il campo chiuso da parte del gestore, che, per inciso, è Silvio Francesca. Abbiamo anche provato a chiamarlo ma non ci ha risposto e questo ci ha costretto a spostarci perchè altrimenti non avremmo potuto giocare”.

 

IL TRASLOCO – Il comune che ha accolto il San Giorgio è quello di Apice. La squadra di De Vizio ha trovato ospitalità e, a titolo completamente gratuito, potrà portare a termine la stagione.

“Dobbiamo solo ringraziare l'amministrazione di Apice che ci ha accolto e ci permette di giocare. C'è amarezza perchè non far giocare il San Giorgio a San Giorgio del Sannio è pura cattiveria. Non siamo dei delinquenti, ma solo persone che hanno a cuore le sorti di questa società che ha cinquant'anni di affiliazione. Un gruppo che abbiamo messo insieme, pur non avendo mezzi, perchè volevamo salvare il titolo e arrivare a questo traguardo prestigioso. Anche per questo abbiamo accettato di pagare 600 euro e lo abbiamo fatto fino a quando abbiamo avuto la forza. A questo punto devo pensare che, alla prima occasione buona, abbiano voluto affossare il San Giorgio e la sua storia e posso garantire che ne abbiamo tanta rispetto a qualche altra società”.

Fabio Tarallo