di Andrea Fantucchio
Potrà tornare a casa W.G., 23 anni, di Montefredane, assolto dall'accusa di maltrattamenti, ai danni della madre e della sorella, per incapacità di intendere e di volere al momento del fatto. Revocata anche la misura di sicurezza provvisoria: il giovane da circa un anno si trovava in una struttura riabilitativa di Lecce.
Il processo era nato dalla denuncia dei familiari. Secondo quanto ricostruito dall'indagine dei carabinieri, il ragazzo aveva schiaffeggiato e minacciato sorella e madre, pronunciando nei confronti di quest'ultima frasi ingiuriose. Come “Mamma tu non devi più andare a fare la dialisi. Guarda il mio cuore non batte più, voglio vedere se scorre il tuo sangue".
Nell'incidente probatorio il perito psichiatrico aveva stabilito l'incapacità di intendere e volere dell'imputato al momento del fatto. Di qui la misura di sicurezza cautelare a carico del ragazzo. Ieri il giudice Gennaro Lezzi ha accolto la tesi del penalista Stefano Vozella. Il legale, grazie anche alla perizia stilata da un consulente, ha dimostrato l'estinzione della pericolosità sociale del suo assistito. Così il giudice ha deciso per l'assoluzione. Il ragazzo potrà ora tornare a casa.