E' davvero sconfortante dover essere costretti a commentare un risultato macchiato da evidenti errori commessi dall'arbitro. Questa mattina, nel corso del match tra Benevento e Napoli del campionato under 17, De Girolamo di Avellino ne ha fatte di cotte e di crude. Ha lasciato perplessi la gestione dei cartellini, così come le scelte attuate in occasione dei contatti avvenuti a pochi metri dalla porta. Giusto il calcio di rigore concesso al Napoli, del resto la compagine partenopea può lamentarsi davvero poco dell'operato del direttore di gara, cosa che non può fare il Benevento. Un minuto dopo il pareggio degli azzurri, Mancino è stato nettamente atterrato in area ma per l'arbitro non ci sono stati gli estremi per il calcio di rigore. Pensate, anche l'allenatore avversario Chianese ha ammesso l'esistenza del contatto. Al 73' è avvenuto l'episodio che ha deciso la gara: Di Ronza ha ricevuto palla in area e ha provato il tiro in girata. La palla è stata toccata con la mano sinistra da un calciatore avversario che, allungando il braccio, ha aumentato il volume del corpo e di conseguenza non ha permesso alla sfera di andare verso la porta. Calcio di rigore nettissimo, ma non concesso. Sul successivo contropiede il Napoli ha messo a segno il gol del definitivo 2-1, condannando la truppa di Bovienzo alla sconfitta. Fa male vedere simili errori che possono compromettere la stagione di un'intera squadra. Noi supponiamo che la malafede, soprattutto in queste categorie, non esista. Ed è anche giusto che gli arbitri facciano “gavetta” tra le gare del settore giovanile, ma vedere un evidente fallo di mano in area di rigore non necessita di chissà quanta esperienza, solo l'elementare conoscenza del regolamento. Evidentemente in questo caso non è stato studiato a fondo.
Ivan Calabrese