Benevento

Napoli e altri trecento comuni d'Italia sull'orlo del dissesto potrebbero essersi allontanati, e di molto, dall'orlo del precipizio della bancarotta grazie all'emendamento votato in commissione Bilancio alla Camera che consente la rimodulazione del piano di rientro fino a 20 anni. 
Tra quei trecento comuni, ovviamente, non c'è Benevento, che il dissesto l'ha già dichiarato, ma avrebbe potuto esserci secondo Fausto Pepe. 
L'ex sindaco, che sempre ha sostenuto in maniera convinta la possibilità di rimodulare il piano di rientro e l'evitabilità del dissesto finanziario, torna sull'argomento, ribadendo che, a suo modo di vedere, il dissesto è stato dichiarato da Mastella per motivi politici e non per reali esigenze di bilancio. 

Pepe, infatti, partendo dall'approvazione degli emendamenti salva comuni afferma: "La mancata approvazione del Piano di Rientro entro il 15 Novembre del 2016 ha segnato un momento di non ritorno, perdendo non solo la possibilità di richiedere i 17 Milioni di euro del fondo rotativo dello Stato a tasso ZERO, ma soprattutto di ottenere oggi i benefici normativi dell’attuale “salva-comuni” che è stata approvata in commissione bilancio alla Camera.

Con questa nuova norma infatti si potranno salvare definitivamente molti Comuni, tra cui Napoli ma non più Benevento". 

Un dissesto solo politico dunque: "Il Consiglio Comunale di Benevento non ha mai potuto veramente scegliere, perché è pervenuta solo la delibera sul dissesto, rafforzando in questo modo l’idea del dissesto POLITICO voluto da Mastella.

Una scelta immotivata e scellerata con conseguenze drammatiche.

Non sono mai stati revocati gli impegni già presi con i creditori, con le banche, con i fornitori, ed oggi con la mancata approvazione del Piano di Rientro e la con la delibera sul dissesto si sono messi a repentaglio i servizi indispensabili per la Comunità, i fondi a garanzia dei finanziamenti europei e soprattutto la possibilità di spalmare in 20 comodi anni i debiti pregressi degli espropri.

Nemmeno la gara sui Tributi locali è stata portata a termine, ed è passato un altro anno e mezzo, nel quale si sono ulteriormente ridotte le Entrate.

La gara avrebbe dovuto permettere di incassare, sino ad oggi, circa 10 Ml di euro e favorire la individuazione degli evasori".

Pepe poi attacca Mastella su un altro dato da sempre contestato: l'entità dei debiti del Comune di Benevento: "n ultimo un dettaglio, solo per chiarire i numeri fantasticati veicolati a livello locale e nazionale da Mastella: nessuno ha mai accertato i 110 Ml di euro di debiti più volte evocati. Semplicemente non si è avuta la capacità e la volontà di prendersi sulle spalle i problemi della città. Oggi Mastella rifonda l’UDEUR 2.0, e questo val bene un dissesto al Comune di Benevento".