Sant'Agata de Goti

«Da qualche giorno stiamo leggendo sulla stampa varie dichiarazioni critiche sul decreto del Presidente De Luca n. 54/2017, che ha destinato l'ospedale “Sant'Alfonso Maria De’ Liguori” ad essere “Polo Oncologico” a servizio, principalmente, di un’utenza particolarmente bisognosa di assistenza, individuata nello stesso decreto in quella della cd. “terra dei fuochi”, dove si registra un notevole incremento delle patologie tumorali.
Molte volte, però, chi parla non sa - o finge di non sapere - che la destinazione dell'ospedale di Sant'Agata de' Goti a Polo Oncologico non è frutto di una decisione piovuta dal cielo ma il risultato di un lavoro di costante interlocuzione, lungo e paziente, svolto dall'Amministrazione e dal Sindaco Valentino in prima persona, con tutte le istituzioni che ai vari livelli si occupano della materia, e mi riferisco ai sindaci dei comuni della “terra dei fuochi”, ai presidenti delle province di Benevento, Caserta e Napoli, ai dirigenti della sanità regionale ed allo stesso Presidente De Luca».
Così il vicesindaco di Sant'Agata dei Goti, Giovannina Piccoli, che prosegue: «Questo lavoro, che va avanti da anni senza proclami, ha portato ad un primo, fondamentale risultato, con l’art. 22, comma 3, della L.R. 6/2016, che, nell’ambito di un accordo quadro Stato-Regione, prevede investimenti rilevantissimi per la bonifica dei territori della “terra dei fuochi”, per il rilancio dell’agroalimentare e dell’occupazione giovanile in quelle zone e, sul fronte “lotta ai tumori”, per la realizzazione del “Polo Oncologico Pluri-Territoriale” di Sant’Agata de’ Goti.

Il precedente Commissario Straordinario della sanità campana, Joseph Polimeni, aveva congelato questa norma con il DCA n. 30/2016 - impugnato avanti al TAR dal nostro comune e da tutti gli altri interessati – ma, nonostante ciò, non ci siano fermati e, insieme a più di sessanta comuni delle province di Caserta e Napoli, oltre che ad autorità istituzionali di primissimo rilievo ed al vescovo di Aversa S.E. Mons. Spinillo, stiamo continuando la battaglia che dovrà portare alla piena attuazione dell’art. 22, comma 3, della L.R. 6/2016. E lo stiamo facendo, partecipando attivamente ai tavoli convocati periodicamente dal Mons. Spinillo, portavoce di una problematica più ampia che riguarda sia la lotta alle patologie oncologiche che il rilancio di territori per decenni martoriati da sversamenti tossici e malavita.

Ad ogni modo, un primo riconoscimento della legittimità e della correttezza delle nostre richieste ci è venuto dal Presidente De Luca che, con il decreto 54/2017, ha istituito il Polo Oncologico nel “Sant’Alfonso”, aprendo così la strada a scenari futuri che vanno nella direzione di un sempre maggiore potenziamento della struttura.

Chi oggi fa dichiarazioni che – lo voglio dire – falsando la realtà dei fatti, sono lontane anni luce dall’interesse pubblico e molto vicine, invece, alla consueta strumentalizzazione di bassa lega, ha dimenticato il lavoro svolto dal Consiglio Comunale per evitare il rischio che il nostro ospedale, per effetto delle previsioni contenute nei decreti 30 e 33 del 2016, chiudesse i battenti molto prima di dieci anni dalla sua apertura. Devo dare atto comunque all’intero Consiglio Comunale di aver condiviso la battaglia dell’Amministrazione Valentino per l’effettiva applicazione della L.R. 6/2016.

Sul fronte delle critiche registro solo che gli stessi che solo qualche tempo fa lamentavano la cancellazione dal Piano Ospedaliero regionale del programmato Polo Oncologico santagatese, e ne attribuivano la colpa alla politica locale, oggi prefigurano scenari catastrofici per il Sant’Alfonso, nonostante il Polo Oncologico sia stato istituito ed a breve sarà realtà. Posizioni del genere si commentano da sole ed i cittadini certamente comprenderanno fino in fondo dove si lavora per costruire e dove, invece, si cerca di distruggere con ogni mezzo.

Il Sant’Alfonso è una struttura che anche oggi tanti ci invidiano e che nel tempo diventerà riferimento per un’area sempre più vasta e che travalica i confini della nostra provincia, una Provincia, quella guidata da Claudio Ricci, che intanto ha già agito per migliorare le infrastrutture viarie a servizio dell’ospedale, sottoscrivendo un apposito Protocollo di Intesa con la provincia di Caserta ed i comuni di Cervino, Durazzano e Sant’Agata de’ Goti.

Questi sono i fatti. Tralascio i post, sopraffatti continuamente da altri post. Mi dispiace, invece, per gli allarmismi ma solo perché credo che a qualche cittadino in perfetta buona fede creeranno certamente delle preoccupazioni in più.

Noi intanto andremo avanti e, come è dovere di ogni amministratore, continueremo a lavorare per e nell’interessa dell’intera comunità di Sant’Agata de’ Goti che, nonostante pregressi post ed allarmismi, anche nel 2014 ha scelto di essere amministrata dalla squadra guidata dal Sindaco Carmine Valentino».