di Andrea Fantucchio
Un anno e due mesi, pena sospesa. La decisione del gup Fabrizio Ciccone, riconosciuta l'attenuante della lieve entità, per la 23enne, incensurata, di Cervinara, arrestata lo scorso dicembre con l'accusa di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio.
Gli agenti della sezione anticrimine del commissariato di Cervinara, dopo aver fermato una presunta compratrice con addosso della droga, erano entrati nell'abitazione della 23enne. Dove avevano rinvenuto della cocaina, pari a sessanta dosi. E tre bilancini.
Questa mattina è stato celebrato il rito abbreviato. L'avvocato Dario Vannetiello ha incentrato la sua arringa difensiva sulla poca concordanza degli elementi raccolti in fase d'indagine. Ha evidenziato la mancata identificazione della presunta consumatrice. Nell'abitazione non erano poi state rinvenute buste di cellophane simili a quella trovata addosso alla presunta acquirente. Inoltre il legale ha spiegato che all'interno della casa vivevano anche altri parenti oltre alla sua assistita. Di fatto, pur volendo ammettere la fondatezza dell'accusa, era impossibile individuare con certezza l'autore del reato ipotizzato. Infine Vannetiello ha descritto l'atteggiamento collaborativo mostrato dalla 23enne durante la perquisizione degli agenti.