Sant'Agata de Goti

Il pm Maria Gabriella Di Lauro ha proposto l'archiviazione dell'inchiesta avviata contro ignoti per l'ipotesi di reato di morte come conseguenza di altro reato, le parti offese – i genitori della vittima, rappresentati dall'avvocato Alessandro Della Ratta – si sono opposte ed hanno chiesto che l'attività investigativa prosegua.

Al gip Gelsomina Palmieri, dinanzi alla quale questa mattina si è svolta la camera di consiglio, il compito di decidere se scrivere o meno la parola fine sull'indagine relativa alla morte di Marco Massaro, il 27enne operaio di Sant'Agata dei Goti rinvenuto senza vita, la mattina del 10 novembre del 2015, in un bar-ristorante del centro saticulano.

Secondo la ricostruzione dei fatti operata dai carabinieri, la sera precedente il giovane aveva accompagnato la fidanzata a casa, poi aveva concordato un appuntamento con un amico. Si tratta del titolare del locale, con il quale avrebbe guardato un film.

Tutto sarebbe accaduto all'improvviso: dopo aver messaggiato con la ragazza, il 27enne avrebbe cominciato a star male. Aveva freddo, racconterà il commerciante, che, dopo avergli fornito una coperta, si era tranquillizzato perchè lo aveva visto addormentarsi. La mattina seguente la scoperta del dramma.

L'autopsia, curata dalla dottoressa Monica Fonzo, aveva accertato che a stroncare l'esistenza di Massaro era stata l'assunzione di stupefacenti: una morte, dunque, come conseguenza del reato di cessione di droga. Già, ma chi gliel'aveva venduta? Un interrogativo rimasto senza una risposta: quella che attendevano i familiari.

Esp