Pietrelcina

Alla prima trasferta disertata nessuno ci ha fatto grande caso. Può capitare alla fine di una stagione di avere difficoltà nel mettere insieme per prendere parte a una trasferta. Alla seconda il campanello d'allarme comincia a suonare. Che la Polisportiva Pietrelcina avesse dei problemi, lo si sapeva. Il presidente Leso qualche giorno fa era intervenuto per fare chiarezza sulla situazione e assicurare che era stato solo un caso. La stagione sarebbe stata portata al termine senza problemi. Evidentemente è sorto qualche altro problema che ha costretto i pietrelcinesi a saltare la gara contro il Real San Nicola.

Evidentemente lo stato affidato ai social network nel quale il massimo dirigente della Polisportiva si abbandonava a un laconico “game over” doveva far saltare all'occhio quale era la reale intenzione e quali erano i problemi insormontabili di questa società. Forse stiamo solo pensando male, forse è stato veramente un caso che siano state disertate due trasferte. E' indubbio che nel Pietrelcina si sia spezzato qualche equilibrio e più di un giocatore abbia mollato la presa lasciando la squadra. In fondo è difficile poter giocare alla pari contro le altre, trovare le motivazioni, quando, a conti fatti, ci si trova con soli sei o sette giocatori per disputare una sfida di campionato. Il presidente si è fidato di giocatori che non hanno mantenuto gli impegni, così come qualche errore è stato commesso anche dalla società.

Pronti a essere smentiti, vogliosi che questo possa accadere. L'occasione è veramente vicina per riuscire in questo. Nel prossimo turno c'è ancora una trasferta a Sant'Angelo, l'occasione per presentarsi e per fare in modo che le altre società non puntino il dito contro i pietrelcinesi. Due soli impegni fino alla fine del torneo, poi sarà il momento di trarre le conclusioni, capire cosa è stato sbagliato e decidere se la Polisportiva potrà avere futuro o meno.

Fabio Tarallo