La consigliera di Città Metropolitana Katia Iorio (Forza Italia) ha partecipato al convegno “Mai Più Violenza sulle Donne” che si è tenuto presso l’aula consiliare del Chiostro Santa Maria la Nova. Durante il dibattito, al quale hanno partecipato diversi esponenti di Città Metropolitana e diverse associazioni impegnate sul fronte della parità di genere, sono stati premiati gli studenti delle scuole che hanno partecipato al concorso d’arte “In Your Place”.
«Parlare di violenza sulle donne, in un momento storico come quello che stiamo vivendo, è a dir poco complicato – ha dichiarato la consigliera Iorio - Le denunce che arrivano da Oltre Oceano non fanno null’altro che confermare quanto noi donne conoscevamo già benissimo. Nessuna sorpresa per noi, che quotidianamente lottiamo per rivendicare i nostri diritti. Non c’è bisogno di immaginare quanta difficoltà debba fare una donna per costruire un percorso che per gli uomini è invece senza ostacoli».
«Ma non intendiamo lamentarci – ha precisato la consigliera con delega ai Giovani – il nostro lavoro, il nostro impegno, la nostra determinazione e il nostro pragmatismo sono il segno tangibile di tutta la nostra forza. Una forza che nessuno può toglierci, neppure l’arroganza e l’ignoranza che si celano dietro ad uno schiaffo».
La consigliera Metropolitana si è poi soffermata sul ruolo fondamentale che svolgono i centri antiviolenza ubicati su tutto il territorio, soffermandosi in particolare sul centro attivo nella città di Casalnuovo di Napoli, Comune nel quale Iorio è impegnata nel ruolo di consigliera comunale: «Quando ci siamo insediati come amministrazione comunale, insieme alla giunta guidata dal sindaco Massimo Pelliccia, ci siamo soffermate a ragione su cosa potevamo fare per spingere le vittime di violenza a chiedere aiuto, ad uscire dal silenzio».
«E così – ha spiegato - oltre ad avviare una campagna di sensibilizzazione abbiamo avviato un percorso per formare le nostre ‘sentinelle’ della non violenza. A Casalnuovo, in ogni scuola, ci sono oggi docenti in grado di riconoscere i segni della violenza anche sui minori. Questo percorso, insieme a varie giornate di sensibilizzazione, ha portato il centro casalnuovese ad avere ben 50 casi presi in carico in soli 18 mesi di attività. Questi numeri – ha concluso la consigliera – ci spingono non solo ad andare avanti, ma anche ad insistere sulla strada della formazione e della conoscenza. Speriamo di riuscire ad estendere questa ‘best practice’ anche agli altri comuni della Provincia in modo da creare una rete capillare che condanni la violenza e liberi le donne dall’isolamento».