San Bartolomeo in Galdo

L'ha proposta il pm Maria Scamarcio, il Tribunale ne ha preso atto ed ha dichiarato l'intervenuta prescrizione dei reati. Si è chiuso così, a distanza di sei anni e mezzo dal momento in cui la vicenda era rimbalzata all'onore delle cronache, il processo nato da un'indagine del sostituto procuratore Antonio Clemente e dei carabinieri della locale Compagnia sui lavori del Comune di San Bartolomeo in Galdo.

La pronuncia del collegio ha riguardato, in particolare, Donato Agostinelli (avvocati Domenico Russo e Vittorio Fucci), 75 anni, sindaco fino al novembre 2008; l’ex responsabile dei Servizi tecnici comunali, Francesco Bove (avvocato Ivan Filippelli), 71 anni, di Benevento, e Grazia D’Andrea (avvocato Roberto Prozzo), 71 anni, di San Bartolomeo in Galdo. Oltre a loro, come si ricorderà, erano state spedite a giudizio anche altre due persone che nel frattempo sono decedute: l’ex segretario comunale Arturo De Francescantonio, 58 anni, di Vietri sul Mare; Michele Buccione, 79 anni, amministratore di fatto della società ‘Grz Costruzioni srl’, assistiti dagli avvocati Giovanni Del Vecchio e Prozzo.

E' l'epilogo di un'inchiesta che nell'aprile 2011 era sfociata in quattro misure cautelari: divieto di dimora a San Bartolomeo per Agostinelli, obbligo di dimora, in città e a Vietri sul Mare, per Bove e De Francescantonio. Il divieto a carico di Agostinelli era stato revocato al termine dell'interrogatorio dal gip Flavio Cusani, che nella stessa occasione aveva sostituito per Bove e De Francescantonio l'obbligo di dimora, poi annullato dal Riesame, con quello della firma. Nove le persone inizialmente tirate in ballo, diciannove i capi di imputazione nei quali erano state racchiuse, a vario titolo, le accuse di associazione per delinquere abuso, d’ufficio, falso, turbativa di gara, corruzione, lottizzazione abusiva, truffa.

Nel mirino degli inquirenti, in azione dal 2008, alcuni mesi prima che l'Ente, in assenza dell'approvazione del bilancio, venisse commissariato fino alle successive elezioni del giugno 2009, erano finite la gestione finanziaria del Comune e quella degli affidamenti di incarichi professionali ed appalti per la realizzazione di lavori pubblici, con particolare riferimento a quelli derivanti dal dissesto idrogeologico della zona, in relazione agli interventi urgenti sulle strade interessate.

Il filone principale dell'attività investigativa riguardava le ordinanze concernenti i lavori di rifacimento della strada denominata Amborchia, che collega San Bartolomeo in Galdo alla statale 17, che unisce a sua volta i centri di Foggia e Campobasso.

Nove le richieste di rinvio a giudizio, nell'ottobre del 2012 la decisione del gup Maria Di Carlo, che aveva stabilito un proscioglimento pieno, altri cinque parziali (era caduta la contestazione associativa) e sette rinvii a giudizio. A seguire, il dibattimento, scandito dalla definizione, per prescrizione, di due posizioni. Cinque imputati, dunque, due dei quali, poi, scomparsi. Ne restavano tre, per i quali, stamattina, è stata scritta la parola fine: prescrizione.

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