Una campagna diffamatoria nella quale sono stata definita 'sciacallo', 'spietata', 'in cerca di voti' e' stata scagliata contro di me dal sindaco di Bellona Filippo Abbate, condotta soltanto per aver fatto il mio dovere di portavoce del territorio in Senato. La notizia di oggi, che vede la richiesta del processo per il sindaco di Bellona da parte della Procura, assieme agli altri indagati, e' la prova che qui gli spietati non siamo certo noi". Lo afferma in una nota pubblicata sulla sua pagina facebook la senatrice campana del M5s Vilma Moronese, membro della commissione Ambiente. Il sindaco di Bellona risulta indagato, insieme con altre quattro persone, per la mancata bonifica dell'ex impianto di lavorazione dell'immondizia dell'Ilside, interessato lo scorso luglio da un vasto rogo di rifiuti speciali e urbani. "Piu' le indagini vanno avanti e piu' tutti i fatti che abbiamo denunciato, facendo anche i nomi e cognomi nella nostra interrogazione di quindici pagine, trovano riscontro", prosegue la pentastellata. "Quali sono le azioni per cui sono stata attaccata dal sindaco? - si chiede Moronese - Abbiamo minuziosamente denunciato tramite atti parlamentari il disastro ambientale che si e' perpetrato negli anni all'ILSIDE di Bellona (Caserta) in materia di gestione e trattamento dei rifiuti. E abbiamo diffuso la relazione pubblica scritta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere ad uso della Commissione Bicamerale d'inchiesta sulle ecomafie. Relazione che conteneva la notizia dell'indagine a carico del sindaco di Bellona". "Il lavoro che abbiamo fatto, e che stiamo continuando a fare come MoVimento 5 Stelle, e' partito sul territorio gia' dal 2013, a seguito di alcune segnalazioni", spiega la Moronese. "Successivamente con l'ingresso in Regione Campania, - fa sapere la senatrice - abbiamo fatto partire le prime audizioni nelle commissioni competenti, fino a che si e' interessata della vicenda la commissione parlamentare sulle ecomafie che sta ancora lavorando al caso. Abbiamo chiesto aiuto al Prefetto di Caserta, abbiamo scritto alla Procura e siamo anche scesi in piazza con i cittadini, che da troppo tempo subiscono i danni ambientali e alla salute derivanti dall'impianto". "Abbiamo fiducia nel lavoro di chi sta indagando. Nel frattempo noi di certo non ci facciamo intimidire da nessuno, andiamo avanti per la nostra strada e continueremo a denunciare sempre tutto. Se per il sindaco tutto questo equivale a "cercare voti" per noi invece e' dovere", conclude Moronese.