Quindici

Mancavano i big della politica, certo, ma le proposte e le idee non sono venute meno. Quelle sviscerate e approfondite nel corso del convegno sulla castanicoltura tenutosi questo pomeriggio a Quindici, nell'auditorium dell'istituto scolastico "Ugo Foscolo". Un momento di confronto sulla tematica "Fondi europei per l'agricoltura e la castanicoltura nel Vallo di Lauro", che avrebbe dovuto ospitare le riflessioni dell'assessore regionale al ramo Daniela Nugnes e del presidente della Provincia Domenico Gambacorta. Entrambi, però, hanno dato forfait all'ultimo minuto per sopravvenuti impegni istituzionali.

E' toccato quindi ai consiglieri provinciali Girolamo Giaquinto e Antonio Aurigemma giocare il ruolo dell'ospite d'eccezione. Lo hanno fatto egregiamente, in particolare il primo, annunciando il pressing di Palazzo Caracciolo su Governo e Corte dei Conti per allentare la presa del Patto di Stabilità che consentirebbe di mettere mano al tesoretto della Provincia. «L'obiettivo è spendere ed investire in modo consapevole per far sì che si producano ristori efficaci in favore dell'indotto agricolo - ha dichiarato il consigliere Girolamo Giaquinto - La nostra è una Provincia virtuosa con un avanzo di amministrazione di circa 50 milioni di euro. Stiamo lavorando affinché parte del tesoretto possa essere investito in un settore fondamentale, quale è quello agricolo, per dare una mano agli agricoltori».

E' stata la volta, poi, del dramma forestali, raccontato da due presidenti di enti montani: Carmine Famiglietti, della Comunità dell'Ufita, e Domenico Biancardi, della Partenio-Vallo Lauro. Entrambi si sono soffermati sul difficile rapporto tra l'ente sovracomunale e la Regione, in particolare per quel che concerne l'elargizione delle somme per pagare gli stipendi ai forestali. 

Infine, puntuale e precisa è stata la relazione tecnica del prof. Franco Graziano, che ha parlato in rappresentanza del comitato castanicoltori di Quindici e Moschiano. «Abbiamo formato nel 2012 il comitato per la lotta biologica al cinipide. Abbiamo visto giusto, anticipando i tempi. Lo abbiamo fatto trattando sia i boschi comunali che quelli privati, tassandoci e senza mai ottenere aiuti dal Municipio e dalle Istituzioni in generale. Solo l'anno scorso, qualcuno ci ha dato la mano. L'assessore Nugnes ci ha donato dieci lanci di torymus, l'antagonista del cinipide galligeno, che sono stati effettuati dal servizio fitosanitario di Avellino. Ma non bastano. Quella al cinipide del castagno deve essere una lotta spietata e continua, poiché è di lunga durata. Non dobbiamo fermarci qui. Basti pensare che nel cuneese, altra area d'Italia colpita dalla piaga del cinipide, solo dopo dieci anni sono arrivati i primi risultati positivi».

Seguono i ringraziamenti al commissario straordinario Armando Amabile, alla guida del Comune di Quindici dalla sfiducia all'ex sindaco Liberato Santaniello. «Lo ringrazio a nome dell'intera comunità poiché ha fatto sì che per la prima il Comune di Quindici manifestasse sensibilità verso il problema. Infatti - puntualizza Franco Graziano - su mia richiesta il commissario Amabile ha prenotato venti nuovi lanci che saranno effettuati dall'associazione castanicoltori della Campania». Graziano chiude con il botto: «Abbiamo proposto inoltre la trasformazione del castagneto da frutta in frutteto da castagneto in modo da ottenere i benefici per la frutta in guscio. Si tratterebbe, tra l'altro, di creare una specifica forma ristoro per i castanicoltori che hanno subito in due anni una perdita economica che si aggira fra i 7 e gli 8 milioni di euro. Somme da capogiro per piccole comunità come le nostre, ormai nel baratro della povertà».

 

Rocco Fatibene