Punto e a capo. Si torna in Procura, per la citazione diretta. Perchè all'epoca dei fatti – 2012 – il reato prospettato non prevedeva il filtro dell'udienza preliminare. Un dato che, ad onor di cronaca, la difesa – rappresentata dall'avvocato Angelo Leone - aveva eccepito già un anno fa, incrociando l'accoglimento del giudice Flavio Cusani, ma che non ha impedito la fissazione per questa mattina di un ulteriore appuntamento dinanzi al gup Gelsomina Palmieri. Che, dunque, altro non ha potuto se non disporre la nuova trasmissione al Pm degli atti relativi ad una coppia di Baselice. Marito e moglie, accusati di stalking ai danni di due insegnanti dell'Istituto comprensivo di San Bartolomeo in Galdo, assistite dall'avvocato Natascia Pastore.
Si tratta del 'secondo tempo' di un 'match giudiziario' cominciato alcuni anni fa con la denuncia presentata dalle persone attualmente sott'inchiesta nei confronti delle due docenti, ritenute responsabili di presunti maltrattamenti di cui avrebbe fatto le spese il figlio dei coniugi. Il bimbo li aveva raccontati al papà ed alla mamma, poi era riuscito a registrare in aula conversazioni ed immagini che avevano riempito 52 cd che successivamente erano stati consegnati agli inquirenti. Come possibile, presunta prova dei comportamenti che le maestre avrebbero mantenuto verso di lui.
L'indagine era però stata archiviata, così come chiesto dalla Procura (una scelta alla quale si erano opposte le parti offese), ad essa ne era seguita una seconda, innescata, stavolta, dalle insegnanti, che avevano puntato il dito contro la coppia. Alla quale viene addebitato di aver offeso il loro onore definendole “scarsamente preparate, incompetenti”.
Giudizi che avrebbero ripetuto anche pubblicamente, nel corso dei colloqui con altri genitori, invitati a controllare i loro figli “perchè queste maestre non sanno fare il loro lavoro, non sanno correggere i compiti...”. Espressioni racchiuse nella contestazione di oltraggio a pubblico ufficiale, alla quale si aggiunge quella di stalking, ravvisata nelle molestie di cui le insegnanti sarebbero rimaste vittime ad opera dei coniugi, che ne avrebbero seguito gli spostamenti ed avrebbero scattato loro alcune foto durante le lezioni.
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