Battipaglia

Trasformazione dell’ex Stir in impianto di compostaggio, la forte opposizione della sindaca di Battipaglia, Cecilia Francese: "Bonavitacola blocchi la procedura": Lo spunto è arrivato dal Comune di Casalduni, nel Beneventano, dove un iter simile è stato interrotto.  "Bene ha fatto la Giunta regionale a sospendere le procedure d'insediamento della nuova struttura in quella realtà- – afferma la prima cittadina battipagliese - La situazione di Battipaglia è esattamente la stessa. Con un territorio sul quale  insistono già numerose altre strutture che operano nel settore dei rifiuti. Completa il quadro il fatto che ci siano gravi problemi gestionali. Si tratta di un dato che è ormai sotto gli occhi di tutti.  I miasmi non sono la causa del malessere di Battipaglia, come sembra pensare Bonavitacola, ma è l'effetto della causa reale della situazione che vivono la nostra città e la Piana del Sele. Il vice presiedente della Regione Campania blocchi la procedura anche per Battipaglia. – afferma con forza la sindaca - Si sono preoccupati giustamente di quella realtà in provincia di Benevento, non si motiverebbe un comportamento che si presenta come il trionfo della logica dei due pesi e due misure. Se le procedure sono state bloccate per la presenza di altri impianti sul territorio di Casalduni ebbene allora le procedure vanno bloccate anche per Battipaglia. La nostra città ha sul proprio territorio l'impianto ex Stir ormai da anni, almeno sei impianti privati che gestiscono i rifiuti e che creano numerosi disagi. E per non parlare dell'impianto di compostaggio di Eboli che è praticamente a ridosso del nostro territorio. Battipaglia ha tutte le caratteristiche, così come ha detto Bonavitacola per Casalduni, per non ospitare il mega impianto di compostaggio”.

E poi l’appello: “Il vice presidente della Regione, che siamo certi ha a cuore i cittadini della Piana del Sele, intervenga subito. Anche per evitare il tracollo economico di una area, già duramente colpita dalla crisi industriale con la chiusura di numerose fabbriche, caratterizzata da una agricoltura di qualità che rischia di essere messa in ginocchio non dagli effetti della crisi  ma dal fatto che l'intera piana corre il rischio di essere trasformata nella pattumiera della provincia con effetti devastanti".

Fi.Lo.