Salerno

Sono appena iniziate le operazioni di sbarco dalla nave Cantabria giunta al porto di Salerno carica di 375 migranti più 26 salme e non tardano ad arrivare le prime reazioni dal mondo politico cittadino. La prima a voler dire la sua è stata  Imma Vietri, portavoce provinciale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, responsabile del Dipartimento Tutela delle Vittime della Campania, che in un comunicato ha affermato: “Il 22esimo sbarco di migranti a Salerno, con a bordo i corpi di 26 donne recuperati in mare, per le quali non si esclude l’omicidio, richiama la nostra attenzione su un’emergenza senza fine e rispetto alla quale sembra sempre più paradossale riempirsi la bocca di parole come carità cristiana e accoglienza. Permettere che tutte queste persone vadano incontro alla morte, consentendo questi viaggi della speranza, è il vero dramma rispetto al quale interrogarci, prima ancora di preoccuparci di come accoglierli e distribuirli”, queste le sue prime dichiarazioni.  

“Siamo di fronte ad una tragedia che politicamente ha dei responsabili chiari – afferma mentre i corpi delle 26 donne sono ancora nei sacchi neri da adagiare nei carri funebri presenti sul molo 3 gennaio -  come ripetiamo da tempo: il Pd con il suo progetto di sostituzione etnica.  A quei politici che dicono che abbiamo bisogno dei migranti perché gli italiani non fanno più figli, bisognerebbe ricordare che sono loro ad aver distrutto la famiglia e a non aver favorito nessuna politica per incentivare la natalità. A ben poco, poi, servono le parole di chi, come il governatore della Campania, tenta di ingannare i cittadini alzando i toni contro la presenza degli extracomunitari quando gli è comodo, o del primo cittadino di Salerno che annuncia di essere pronto a chiudere il centro di accoglienza migranti di Fuorni. Esiste un problema sicurezza, piuttosto grave, che va affrontato concretamente, non a chiacchiere”.

“Negli ultimi anni Salerno ha subito le conseguenze delle politiche assurde del Pd – aggiunge - sobbarcandosi un lavoro di estrema difficoltà, tra accoglienza, distribuzione, preoccupazione per la trasmissione di malattie dal momento che queste persone entrano nel nostro Paese senza nessuna certificazione sanitaria che attesti il loro stato di salute, e – conclude - l’aumento della microcriminalità come dimostrano anche i numerosi episodi di violenza consumatisi sul territorio”.

Fi.Lo.