Gesualdo

 

di Andrea Fantucchio 

Condannata a sei anni di reclusione e all'interdizione dai pubblici uffici, Sonia Petrov. Per la rapina avvenuta nell'abitazione di una donna di Gesualdo il 15 marzo 2016.

Proprio la vittima ha raccontato ai giudici del tribunale di Avellino quella notte.

«Ho sentito bussare e ho aperto. Credevo fosse mia cognata o suo figlio che abitano al piano di sotto. Ho visto, invece, sulla soglia dell'appartamento, una signora armata di coltello che mi minacciava. Sono andata in camera da letto e ho preso 100 euro e svariati oggetti di valore che le ho consegnato. In casa c'era anche mio figlio di un anno», ha spiegato la donna che ha sporto denuncia il giorno successivo ai fatti.

In caserma è avvenuta l'identificazione della presunta rapinatrice. Sono state mostrate alla vittima 128 fotografie di sospettate che avevano le caratteristiche da lei descritte.

Proprio il riconoscimento e l'attività di indagine è stata ripercorsa in aula dall'altro teste, un maresciallo dei carabinieri.

«Dopo l'identificazione, abbiamo scoperto che l'indagata, già nota alle forze dell'ordine, aveva un obbligo di dimora nel suo paese d'origine. Ma era irreperibile da due anni», ha dichiarato il militare.

Il maresciallo ha fatto riferimento al sopralluogo avvenuto nell'abitazione teatro della rapina. La cognata della vittima, secondo il racconto del militare, non abitava al primo piano ma in un altro edificio (versione differente rispetto a quella data dalla prima teste).

Proprio su questa e altre incongruenze ha fatto leva la difesa (sostenuta dall'avvocato Giuseppe Palmieri) nel corso della sua discussione.

L'avvocato ha evidenziato il ritardo della vittima nella denuncia dei fatti (la donna ha aspettato il giorno successivo). E il riconoscimento dell'imputata avvenuto solo attraverso il materiale fotografico. Inoltre sono stati sollevati dei dubbi anche sulla reazione della signora alla vista della donna armata (“Non ha chiamato aiuto, mentre la rapinatrice restava per diversi minuti sull'uscio né ha provato a barricarsi in una stanza”).

Il legale ricorrerà in Appello nei prossimi giorni. Di fronte ai giudici di secondo grado potrebbe essere ascoltata proprio la Petrov che ha finora rinunciato a comparire in aula.