Atripalda

 

di Andrea Fantucchio 

Il Tribunale di Avellino ha rimandato al 25 maggio il processo a carico di tre dipendenti del Comune di Atripalda (Antonietta Vecchione, Luigi Iandoli, Irene Iandolo) coinvolti nell'inchiesta ribattezzata, “stipendiopoli”. Per loro l'accusa di truffa aggravata e continuata.

I fatti contestati risalgono al 2015. I tre, con il collega Walter Iannaccone, che ha poi scelto il giudizio abbreviato (condannato a due anni e quattro mesi), avrebbero gonfiato le loro buste paga. Prima di essere scoperti e denunciati dall'allora sindaco, Paolo Spagnuolo. Gli uomini della Squadra Mobile avevano eseguito delle perquisizioni domiciliari e due indagati avevano confessato.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, gli imputati avevano gonfiato le buste paga grazie a un sistema di rimborsi fittizi per trasferte di servizio mai effettuate. Alle difese il compito di contrastare l'impostazione accusatoria (avvocati Luca Penna e Danilo Iacobelli):

Il Comune si è costituito parte civile con l'avvocato Carmine Freda.

Oggi sono state acquisite le prove. Nella prossima udienza saranno ascoltati alcuni testi citati dal Pubblico Ministero. Testimoni che dovrebbero aiutare a ricostruire quanto accaduto al Comune di Atripalda all'epoca dei fatti contestati.