Morra de Sanctis

Il Gal Cilsi, di concerto con il parco Letterario “F.De Sanctis” si prepara ad affrontare il quarto forum tematico per portare avanti il lavoro di progettazione su uno dei corsi fluviali più importanti dell’Italia Meridionale. Dopo la tappa di Torella dei Lombardi, la carovana itinerante degli amministratori farà tappa nelle sale del Castello Biondi di Morra De Sanctis, dove l’incontro sarà affiancato dalle “voci letterarie della valle dell’Ofanto” con la lettura di poesie e aperitivi tematici.

Appuntamento dunque per il 24 aprile alle ore 17.00 nel Castello morrese per il quarto forum del Contratto di Fiume dell'Alto Ofanto. 

Dall’incontro di Torella intanto, i gruppi di lavoro sono andati avanti nella pianificazione, con l’elenco delle criticità relative al corso fluviale, hanno stabilito le priorità da affrontare e metodi per adottare una comune politica di salvaguardia. Pochi gli amministratori presenti alla precedente assemblea, che hanno invece promosso i deliberati in consiglio comunale di adesione al contratto di fiume.

Il tracciato dei comuni indicati e coinvolti dal Gal Cilsi e dal coordinatore scientifico Mario Salzarulo, va da Torella, comune in cui ha origine l’Ofanto, fino a Monteverde. I comuni dell’area limitrofa alle sorgenti intanto, ha già confermato la presenza nel partenariato per la progettazione, mentre sembrano avere rivolto altra attenzione i comuni della cosiddetta Irpinia orientale, che hanno fatto quadrato intorno alla politica adottata dall’amministrazione comunale di Monteverde, determinata a proporre il Contratto di Lago.

La rottura della geopolitica sull’Ofanto intanto, sarà uno dei temi che saranno portati all’attenzione degli addetti ai lavori a Morra, così come sarà discussa la vertenza annunciata dal sindaco di Lioni Rodolfo Salzarulo, che si è fatto carico di interpellare l’Asi e coinvolgerlo nella partita relativa alla bonifica del fiume. Non dimentichiamo che la depurazione e le criticità degli impianti dell’area industriale di Contrada Fiorentine causano almeno l’80 per cento dell’inquinamento dell’Ofanto.

Elisa Forte