Apice

E’ ad Apice, al termine del mercato domenicale, che i microfoni di Ottochannel incontrano il vicepresidente del Simposio degli Immigrati di Benevento, Mohammed Ezzine, marocchino di fede musulmana, venditore ambulante tra i vari lavori svolti. La sua primogenita, Rayan, tra l’altro, è la prima cittadina di origini straniere nella storia del comune di San Giorgio del Sannio ad avere ricevuto la cittadinanza italiana. Il sindaco Ricci le aveva promesso anche la cerimonia del giuramento, dopo numerosi botta e risposta tra i due su Ottopagine, ma la promessa, dopo molti mesi, non è stata ancora mantenuta. E’ da anni ormai che il quotidiano segue e commenta con Ezzine il filone dell’integrazione e mediazione culturale nel Sannio. Oggi, dopo cinque giorni dal massacro in Francia nella redazione del giornale satirico Charlie Habdo (di cui pubblichiamo un vignetta per difendere il diritto e la libertà di stampa) è stato chiesto ad Ezzine, mentre da poche ore a Parigi stanno sfilando un numero senza precedenti di leader internazionali per la marcia repubblicana dopo gli attacchi, un commento su quei tragici fatti. «La comunità musulmana - commenta Ezzine- condanna questi atti terroristici che non c’entrano niente con la religione musulmana. Nessun vero musulmano uccide in nome di Hallah. Sfiderò e sfido chiunque mi dice che l’Islam è terrorismo. Mi deve dare un versetto del Corano in cui dice che bisogna aggredire il diverso. Il profeta Maometto non ha mai predicato violenza. Mai violenza su violenza. Non ricordo mai un musulmano però che ha fatto una caricatura su Gesù Cristo. Se queste persone l’hanno fatto sono problemi loro, nulla togliendo alla religione o al profeta. Nessun musulmano può fare un caricatura su Gesù Cristo perché l’Islam riconosce Gesù come un profeta e messaggero». Quindi meglio evitare caricature e la satira in genere? «Il giornale francese l’ha fatto per far aumentare gli incassi perché stava chiudendo. Secondo me è meglio evitare, perché non la prendo come libertà di parola, perché libertà di parola significa andare fin dove non infrangi la libertà dell’altro. A voi cosa costa evitare sapendo che ci sono un miliardo e mezzo di musulmani a cui dà fastidio? Questo non significa che sono legittimati ad uccidere, come ogni persona civile si ricorre alla legge, si va in tribunale».

di Michele Intorcia