Calitri

Inizia il count down per la presentazione delle liste. A dieci giorni dall’ufficializzazione delle candidature, gli equilibri stentano a definirsi e il clima diventa rovente. In paese si elencano quattro liste, o forse cinque. Oltre ai nomi già noti sulla scena, restano gli interrogativi sulla ricerca di una figura sintesi del Grande Centro, e sugli orientamenti dei pentastellati.

Nelle stanze chiuse del centro intanto, incalza il carteggio. In dirittura d’arrivo, la compagine espressione dei circoli Pd e Sel, come spiega nell’intervista Giuseppe Fioredellisi, segretario del circolo Sel cittadino.

Fiordellisi la lista del centro sinistra è stata completata?

“Si, nello stesso tempo “continuiamo a ripetere” che siamo inclusivi e non esclusivi… non abbiamo di queste presunzioni, nel senso che: siamo disposti ad ascoltare ed a discutere con chi si propone. Naturalmente le prerogative sono accettare il simbolo, condividere il programma e far parte del gruppo senza se e senza ma”.

Nella compagine mancheranno all’appello gli amministratori del Pd uscenti. I quattro che hanno staccato la spina al mandato Rubinetti… Perché?

“Evidentemente perché sia loro che il Pd hanno deciso così, e magari per dare un segno di discontinuità rispetto alla precedente amministrazione. Comunque penso che queste sono ormai domande e questioni che appartengono al passato”.

La data del 2 maggio indicata per la presentazione delle liste è ormai prossima. Quante liste prevede che ci siano?

“Tre o quattro… e anche qui non penso sia un discorso di quantità ma di qualità. In questa tornata è      possibile chiudere definitivamente con il passato in maniera chiara e soprattutto democratica”.

Resta in piedi la candidatura del sindaco uscente Tonino Rubinetti, dell’avvocato Donato Frasca, del presidente del Circolo di Legambiente Michele Di Maio e di Canio De Rosa. All’appello manca il Moviemnto 5 Stelle, che alle scorse politiche ha incassato una buona fetta di consensi. Avete sondato gli umori dei grillini?  

“Sondare è difficile, ma quello dei grillini è praticamente impossibile. Noi intendiamo proporci come un gruppo coeso di chiarissima connotazione politica totalmente rinnovato e con un progetto ambizioso per il paese e per i suoi cittadini. La lista si chiama, non a caso, “Insieme si può”.

Nel corso del precedente mandato il circolo Sel ha incarnato il ruolo dell’opposizione. Le battaglie per la ex Palcitric infatti sono state condotte fianco a fianco con Legambiente. Oggi Sel corre con i Dem e Michele Di Maio guida una lista autonoma. Non crede che la lista di Michele Di Maio possa pescare nell'elettorato di Sel?

“Ecco… ha già dato una risposta “la lista di Michele Di Maio”: ho sempre pensato e sostenuto che le liste appartengono ad un simbolo, un programma, idee e progetti in comune e non ad un nome. Per quanto riguarda l’elettorato ne riparleremo il 1° giugno. Le battaglie che abbiamo fatto erano per “giusta causa”, personalmente non ho mai voluto mischiare le due cose”.

Elisa Forte