di Marco Festa
L'abbraccio della sua gente, addolorata (a dir poco) sportivamente parlando ma pur sempre fedelissima. I tifosi, l'arma in più dell'Avellino. Ora più che mai. Ed ecco l'ennesima dimostrazione. Come innamorati folli, che dopo un litigio o una delusione d'amore non riescono a fare altro che la pace, a Misciano (frazione di Montoro) i supporters irpini hanno atteso la delegazione biancoverde che ha preso parte all'inaugurazione del club 'I briganti di Montoro' e voltato pagina. Insieme. Messa da parte la rabbia per la cocente sconfitta nel derby con la Salernitana: sì, perché, in fondo, resta sempre più forte e insopprimibile il sentimento. Walter Alfredo Novellino, con il collaboratore tecnico Simone Tomassoli e il preparatore atletico Alessandro Scaia, accompagnati da Marco Migliorini e Luca Lezzerini, che contro i granata hanno rimediato rispettivamente tre e un turno di squalifica reagendo alle provocazioni di Minala, sono stati i primi ad arrivare tra i festanti sostenitori del lupo. Parola innanzitutto a Walter Alfredo Novellino: “Sappiamo di aver dato un dispiacere, ci sono stati degli errori anche da parte mia. Tutti hanno puntato il dito contro i miei cambi, ne sono ben consapevole. Adesso però la speranza è quella di dare tante soddisfazioni. Sicuramente faremo vedere che siamo dei veri lupi. E poi, così come al ristorante, il conto lo si paga alla fine, non all’inizio.”, ha detto il tecnico di Montemarano al quale il sindaco Bianchino - cosi come al presidente Taccone - ha consegnato una pergamena ricordo. A microfoni spenti l'amarezza del mister di Montemarano, per le tensioni lasciate in eredità dalla maledetta partita di domenica scorsa, riassunta citando Nelson Mandela: “Vorrei dire a tutti. Non giudicatemi per i miei successi. ma per tutte quelle volte che sono caduto e sono riuscito a rialzarmi.”
Sul posto, mentre lo storico striscione 'Avellino Club Salerno', diventato famoso nei mondiali del 1982, veniva illuminato dai fumogeni, sono di lì a poco arrivati anche il direttore generale Massimiliano Taccone e il direttore sportivo Vincenzo De Vito. Quest'ultimo non si è sottratto da un commento sul palco allestito per l'evento: “Dopo quello che mi auguro sia stato solo un episodio, chiediamo umilmente la vicinanza dei tifosi. In questo momento ne abbiamo bisogno. Lo dico anche a nome della squadra, così come dico che la speranza è quella di regalarci e regalare grandi soddisfazioni di qui in avanti.”
A seguire gli interventi di Luca Lezzerini e Marco Migliorini, che hanno rimediato rispettivamente una e tre giornate di squalifica per aver reagito alle provocazioni di Minala. “Ringrazio tutte le persone che sono qui. Le ringrazio per aver scelto di starci accanto dopo una sconfitta così pesante.” ha detto il portiere, al quale ha fatto eco il difensore: “Dopo un momento difficile ci avete dimostrato attaccamento alla maglia, e per questo vi ringraziamo. Tutto ciò, dopo una batosta come quella di sabato, rappresenta uno stimolo importante per me e per tutta la squadra.”
Dulcis in fundo, ecco il presidente Walter Taccone. Versione fiume in piena: “In questo momento di difficoltà che ci affratella tutti, questo calore ci aiuta. È una cosa che ci dà coraggio, che ci consente di continuare a lottare. Noi non ci fermiamo. Abbiamo perso una partita fondamentale, lo so: passerà alla storia, soprattutto per come si è evoluta. Non posso in ogni caso imputare nulla a nessuno. Forse solo l’eccessiva sicurezza di vincere o la paura di vincere, che ci ha portato a chiuderci. Negli ultimi giorni ne ho sentite di tutti i colori, roba da voltastomaco. Io sono e resto con la squadra e il mister. Abbiamo perso una battaglia per degli episodi, ma le battaglie si vincono e si perdono. L’obiettivo finale, ben preciso, è quello di fare una bella figura in questo campionato. Dico solo che nonostante tutto taglierò una lettera dalla torta che mi hanno chiamato a tagliare e la conserverò. Indovinate quale? (La A, ndr) Minala? Aizzare la gente è una cosa pericolosissima, il giocatore della Salernitana avrebbe dovuto avere una sanzione esemplare, questo è un altro errore del giudice sportivo. Cosa mi aspetto per sabato a Pescara? Una reazione del gruppo, di tutti noi, compresi i tifosi. Una reazione decisa. Che dimostri che l’Avellino è ferito, ma non morto. Ci riprenderemo.”