“Quello della stazione sciistica è un aspetto che va riguardato nella verità degli atti: ho dato una mano per mettere in essere un piano e non far saltare il bando, per dirimere il procedimento, ma è chiaro che nel leggere gli atti si capisce che si è agito a discapito degli interessi del paese e a vantaggio di interessi di parte”. Secca la denuncia del capogruppo di minoranza del consiglio comunale di Bagnoli Irpino Aniello Chieffo sull’iter del Progetto Laceno. Un plico depositato negli uffici della Regione Campania, che dopo il respingimento alla candidatura al bando di accelerazione della spesa, dovrà essere collocato su altri “canali” di finanziamento.
La candidatura dell’Altopiano del Laceno a stazione sciistica regionale intanto, resta uno dei temi di maggiore interesse non solo per il carteggio politico e amministrativo interno, ma ha già suscitato l’interesse delle forze politiche impegnate nella campagna elettorale per le regionali. Al fianco del consigliere regionale uscente Sergio Nappi, infatti, si indica la candidatura nelle file di Forza Italia di Maria Vivolo, ex vice sindaco dell’esecutivo Nigro, protagonista di serrati scontri proprio sul Progetto Laceno.
Dopo l’annuncio del consigliere Nappi dell’intenzione di volere candidare il progetto ai fondi Fas di diverse settimane addietro, la questione è stata nuovamente abbandonata. Almeno apparentemente. Il sindaco Nigro infatti, si affretta a confermare che “I legali del Comune hanno messo in essere tutti gli atti necessari per raggiungere l’obiettivo”, prima che la campagna elettorale diventi incalzante e il progetto venga utilizzato come arma e terreno di scontro.
Il nodo da sciogliere intanto, resta sempre lo stesso: il progetto presentato dall’amministrazione Chieffo è stato candidato a valere sui fondi Fas, e prevedeva la costruzione di tre seggiovie con un plafond di spesa di 13 milioni di euro; il suo successore, Filippo Nigro ha riproposto il progetto candidandolo al bando di accelerazione della spesa, con la costruzione di due seggiovie con un investimento richiesto di 15 milioni di euro.
“I fatti dicono che l’amministrazione ha pagato a libretto la vicenda” continua Chieffo. “Faccio notare che non è mai stato convocato un consiglio comunale sull’argomento, e le discussioni sono nate e si sono manifestate solo perchè esplicitamente richieste dalla minoranza. Tutte le decisioni sono state prese nel segreto delle stanze e non c’è trasparenza” incalza. “Siamo entrati nel bando di accelerazione della spesa senza sapere come, né perché. Poi scopriamo che non ci sono i requisiti, ma si sa che per partecipare ad un concorso i titoli bisogna averli prima”.
Azzardando ipotesi futuristiche, in campagna elettorale si dirà che il Progetto Laceno non è perduto, e che sarà candidato a concorrere sui fondi Fas. “Questa sarà l’intenzione ma non il risultato. Ad oggi bisogna prendere coscienza che in Regione sono stati depositati degli atti, che vanno riportati nelle giuste sedi e bisognerà produrre nuovi atti amministrativi. E’ innegabile che è stata persa un’opportunità e che è stato perso del tempo inutilmente” conclude.
Elisa Forte