Benevento

Dopo le recenti modifiche a Palazzo Mosti, con alcuni consiglieri eletti in minoranza poi transitati tra le fila di partiti e movimenti di maggioranza, è intervenuto Francesco De Pierro, capogruppo Pd, proponendo una riflessione. 
Secondo De Pierro non bisogna farne una questione numerica, ma continuare a esercitare un'opposizione dura e credibile, tornando però a una discussione seria, accettando le critiche, dialogando con la gente e non riducendo il ruolo di consiglieri allo stare nel palazzo: "Il nuovo scenario che si va delineando nel Consiglio comunale di Benevento non può non imporre una seria riflessione. Dai 12 componenti eletti all’interno della civica assise nel 2016, la minoranza è passata (o starebbe per passare) stando ai balletti vari già consumati e da ciò che si apprende dalla stampa locale a sole 8 unità. Questo significa che taluni consiglieri hanno ( o taluni altri sarebbero in procinto di farlo) abbandonato il centrosinistra per passare dall’altra parte della barricata, scegliendo la via più semplice in questo momento, ovvero quella che conduce dritti a chi detiene il potere. Ma ciò che balza di più agli occhi è la semplificazione che ne deriva, un dato interessante che azzera la frammentazione perlomeno all’interno del centrosinistra: quasi tutti gli schieramenti civici che orbitavano intorno al Partito Democratico, salvo sporadici casi, sono praticamente scomparsi confluendo per l’appunto nell’attuale compagine di maggioranza. Può sembrare strano, ma il quadro che si va ridelineando a Palazzo Mosti si appalesa abbastanza chiaro e si compatta unicamente attorno al Pd (che pure va detto, ha perso qualche pezzo per strada) e al Movimento Cinque Stelle. Onestamente non si sa cosa accadrà con i tre di Alternativa Popolare, anche se la nostra posizione a tal riguardo è notoria, essendo stata già ampiamente espressa nel momento in cui fu presentato il gruppo - ma una breve riflessione mi sia consentita. Non vi è dubbio che da tempo la politica in generale in uno ai suoi partiti, attraversi un momento di grande smarrimento ed ambiguità, personalmente sono dell’avviso che l’elemento più scatenante di tutto ciò, sia l’assoluta mancanza di luoghi di discussione e confronto e, quei pochi ancora in essere, non attraggono ( o quasi) più nessuno per il sempre più dilagante fenomeno di impoverimento di idee, etica e consapevolezza culturale del ruolo e della funzione esercitata. A mio avviso, Il fatto che oggi l’attuale minoranza sia numericamente composta da meno interlocutori istituzionali, non deve più di tanto allarmarci, anzi al contrario responsabilizzarci in maniera ancora più forte e significativa in ordine al ruolo che siamo chiamati a svolgere quotidianamente. Dobbiamo seriamente comprendere se siamo in grado di accettare con la forza delle idee ed il recupero del rispetto e dignità del ruolo, l’ardua ma non impossibile sfida di costruire nel tempo un’alternativa di governo propositiva ed ancor più, rappresentativa, naturalmente senza sconto alcuno nei riguardi degli attuali amministratori che ad oggi, hanno dimostrato - a voler essere buoni – assoluta modestia ed inadeguatezza amministrativa nonchè poco amore e dedizione per risolvere concretamente gli innumerevoli problemi che attanagliano la nostra comunità. In questi 15 mesi, tutto ( o quasi) quello che andava segnalato politicamente lo abbiamo sempre fatto senza minimamente risparmiarci. Bisogna però fare attenzione a come ci si porrà in prosieguo nel contrastare l’incapacità dell’amministrazione attiva. L’opposizione dura e puntuale è giusta, ma necessita di essere accompagnata da una visione d’insieme e da una logica, che contemperi le reali esigenze della nostra realtà. Per dimostrare di essere più credibili dell’attuale compagine di maggioranza, occorre elevarsi e non scadere nelle provocazioni. In altre parole, occorre elaborare iniziative, mettere in campo proposte, riprendere il contatto diretto con la gente, coinvolgerla nei processi decisionali della vita politica cittadina. E’ necessario se del caso saper accettare anche le critiche e farne tesoro; in fondo la politica è il coraggio di mettersi in gioco senza avere timore del confronto".