Solofra

Nulla di fatto in Prefettura ad Avellino. Il tavolo di discussione chiesto dalle organizzazioni sindacali (Cgil Fp, Femca Cisl, Uil trasporti, Ugl) e che doveva servire ad evitare dei disservizi nella depurazione delle acque reflue del distretto conciario solofrano non è servito ad avvicinare le posizioni della Regione Campania e della Cogei, la società che gestisce il complesso depurativo Alto Sarno. Da un lato palazzo S. Lucia, che pur convocato non ha garantito la presenza nè ha dato comunicazione. Dall'altro la società lamenta l'impossbilità di continuare a garantire la regolare gestione dell'impianto vantando crediti per otto milioni di euro nei confronti proprio della Regione. In mezzo ci sono i lavoratori che nel frattempo non hanno percepito lo stipendio del mese di marzo e le aziende conciarie solofrane che versano direttamente alla Cogei i canoni per il servizio di depurazione e che ora rischiano di vedere compromesso un servizio vitale per l'industria conciaria. 

Alle organizzazioni sindacali è stato chiesto un margine di alcuni giorni per tentare di sbloccare la vicenda. Il sindacato dal canto suo conferma lo sciopero convocato per il ventiquattro aprile. "Ci troviano davanti, spiegano in maniera congiunta, ad una situazione paradossale. Solofra, le sue aziende ed i suoi lavoratori pagano un doppio errore della Regione Campania. E' stata la Regione ad affidare l'impianto alla Cogei andando contro le indicazioni del commissario per il Sarno, il generale Jucci, che invece riteneva che l'impianto dovesse essere affidato ai conciatori. E sempre la Regione ha messo in difficoltà la società che aveva scelto cumulando forti ritardi nei pagamenti. E' assurdo che a pagare il prezzo più alto siano i lavoratori e le aziende solofrane. Le sole che pagano direttamente alla Cogei e garantiendo quindi un flusso di danaro che è già nella disponibilità della società. 

Giuseppe Aufiero