Montella

“Il Comune di Montella non potrà più pagare gli stipendi, perché la quota assegnata dai trasferimenti del Governo ammonta a 900 mila euro, e dovremmo recuperarne altri 700mila per consentire all’ente di sopravvivere. Dovremmo aggiungere altre tasse ai cittadini?”. Durissimo l’attacco sferrato dal sindaco del comune altirpino Ferruccio Capone sui tagli ai comuni varata dall’esecutivo Renzi, che ha illustrato la grave difficoltà in cui versa l’Ente Locale alla platea dei sindaci di tutta Italia convocati dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris alla Mostra d’Oltremare.

“Dov ‘erano i nostri rappresentanti politici quando hanno votato la riforma del federalismo fiscale? Mi riferisco anche ai sindaci onorevoli, a cui chiedo di mettersi una mano sulla coscienza: ci hanno mandato al Purgatorio e ora ci strappiamo i capelli perché non sappiamo come gestire il Comune” continua.

Unici rappresentanti istituzionali irpini, Ferruccio Capone e Michele Mancuso, sindaco di Torella, che hanno preso parte all’incontro sul tema dello Sblocca Italia e le grandi opere pubbliche. “Il federalismo è legato alle entrate, ma mentre noi abbiamo subito tagli pesantissimi, i comuni del nord hanno raddoppiato i contributi: dai 260 euro pro capite di cinque anni fa siamo passati a 110 euro. Con questa somma copriamo appena metà degli stipendi ai dipendenti, mentre i comuni del nord sono arrivati fino a 600 euro ad abitante. Una vergogna” tuona Capone.

Rispetto alle grandi opere, il sindaco di Montella argomenta tutto il suo disappunto, soprattutto per la tempistica annunciata. “Va bene l’investimento sull’alta capacità e sulla Napoli Bari, ma i tempi di realizzazione sono troppo lunghi. Capisco che le grandi opere equivalgono a grandi interessi, ma anche a grandi sprechi. Per costruire la Napoli-Bari non servono 15 anni: la programmazione a lungo termine impoverisce ancora di più i territori e gli obiettivi dopo 5 anni diventano obsoleti. Per far ripartire l’economia servono tempi celeri, altrimenti si accumula ritardo”.

Altra “grande incongruenza” del Governo Renzi sollevata dal sindaco Capone, il via libera alle estrazioni del greggio in Irpinia. “Renzi deve giustificare questa grande contraddizione in cui è caduto il Governo. Il via libera alle trivellazioni petrolifere confligge con il Ptr e la classificazione che l’Unione Europea ha dato alla provincia. Lo stesso progetto di sperimentazione dell’area pilota voluto dal Governo centrale cade in contraddizione con l’avanzata delle multinazionali del greggio. Qual è la direttiva di sviluppo che ci dobbiamo dare? Renzi ha le idee poco chiare, anche se sa perfettamente dove si trova l’Irpinia… oppure immagina che Montella si trovi in Emilia Romagna?” ironizza.

Elisa Forte