Mercogliano

“Il Mercogliano deve giocare qui” questo lo slogan, firmato dal gruppo tifosi Bronx, sullo striscione che per giorni ha campeggiato al cantiere dell’impianto sportivo di Mercogliano.  Uno striscione che ha destato non poche polemiche nell’ambito dell’ eterna e mancata realizzazione dello stadio nel paese ai piedi del Partenio. La sua rimozione  è stato motivo di sfogo per il presidente Asd di Mercogliano, Mario Sarti che ha dichiarato sui social network: «invece di rimuovere lo striscione sarebbe stato meglio avviare un confronto».

 Da Grosseto, un altro dirigente sportivo: Bruno Iovino che abbracciandone la causa ha dichiarato la sua solidarietà a Sarti lanciando un monito preciso : «non si capisce perché solo Mercogliano non può avere il suo stadio. Questa è una questione che dura da tempo, fin dall’epoca in cui il sindaco era Antonio Criscitiello. Ci sono stati sempre intoppi o problemi per cui tutto si fermava per quest’opera pubblica. Ritengo necessario, come cittadino di Mercogliano, che le istituzioni  facciano una programmazione operativa per la realizzazione al più presto possibile del campo di calcio mettendo anche insieme le componenti. Sarebbe importante per i giovani e i dirigenti sportivi di Mercogliano che hanno il diritto di avere un campo sportivo dove poter divertirsi. Non mi sembra una cosa impossibile da fare. Così ci potrebbe essere anche più aggregazione e  questo lo dico in piena serenità senza fare polemiche strumentali».

Insomma, la questione ha assunto i toni di un disincanto verso quelle istituzioni  che sembrano non raccogliere il messaggio. Tuttavia, c’è chi come Maddalena Poerio, consigliere di minoranza per “Mercogliano Cambia”, accoglie e spiega senza fronzoli la situazione.  Ma soprattutto si chiede: «è  mai possibile che al di là di qualsiasi polemica non si riesca in alcun modo ad avere notizie certe e documentate rispetto a un argomento così importante e vitale per i giovani (e non solo) della nostra comunità? E’ mai possibile che non si capisce l’importanza che riveste lo sport come aggregazione sociale, come crescita, come integrazione, al di là delle vuote chiacchiere o rappresentazioni a beneficio esclusivo di una apparente attenzione? E’ cosi assurdo o per meglio dire impossibile fruire delle strutture che si posseggono? Cosa bisogna fare perché esse tornino nella piena disponibilità dei cittadini? Una seria programmazione delle attività sportive e fare l’ impossibile per rendere fruibili gli spazi significherebbe dare un segnale forte di attenzione alla nostra comunità».

Nodi irrisolti che non fanno chiarezza ma lasciano nel buio. «Ancora una volta, si accendono i riflettori sul comune di Mercogliano che non riesce in alcun modo a dare una risposta seria o almeno una risposta credibile sull’impiantistica sportiva». La Poerio, poi, chiarisce la situazione che è a monte del problema: « sono diversi mesi , da quando la ditta “Avitabile Costruzioni Sas“ chiese un risarcimento danni al Comune di Mercogliano, che sistematicamente si cerca di venire a capo di un progetto aggiudicato nel 2010 per “ l’ irrisoria somma di un milione di euro“ , di cui euro 350 mila per l’esproprio alle suore Benedettine e i cui lavori avrebbero dovuto svolgersi in soli 151 giorni. Una prima udienza era stata fissata per il 27 marzo scorso  presso il Tribunale di Avellino».

Al di là del contenzioso che si dovrà prima o poi risolvere tra Comune e ditta appaltatrice,  la consigliera ricorda che l’approvazione del decreto Sblocca Italia al cui interno sono contenute importanti esclusioni, dai vincoli del patto di stabilità, per gli enti territoriali in materia di edilizia scolastica, impianti sportivi, contrasto al dissesto idrogeologico e sicurezza stradale, la cosiddetta legge di stabilità del 2014. Inoltre per il triennio 2014-2016 è stato aumentato il Fondo di garanzia per i mutui relativi alla costruzione, all’ampliamento, all’attrezzatura, al miglioramento o all’acquisto di impianti sportivi con milioni di euro da erogare. Insomma, non ci resta che  aspettare l’impegno della macchina amministrativa.

Marina Brancato