“Troppo facile chiudere i siti archeologici con la scusa degli incendi!”. Il Consigliere Regionale Michele Cammarano del Movimento 5 Stelle, torna a fare il punto sull’emergenza incendi che ha devastato i boschi della Campania e lo fa allo scadere dei trenta giorni di silenzio, da parte della Giunta regionale, seguiti alla presentazione formale dell’interrogazione.
Lunedì mattina, il deputato Salernitano Angelo Tofalo depositerà a sua volta un'interrogazione a risposta scritta. I danni sono enormi sul comparto turistico, il parco archeologico Elea-Velia, ad oggi versa ancora in stato di abbandono. “Ma la colpa non è dei piromani o della siccità – dice - La giunta regionale sembra essere interessata solo alla gestione di interessi particolari senza nessuna programmazione reale per la Campania. Quando manca la programmazione, i danni nel lungo periodo sono permanenti e l'emergenza incendi di questo 2017 è la prova di queste incompetenze politiche e amministrative”.
“Abbiamo presentato formale interrogazione alla Giunta Regionale, ma siamo stati ignorati. Purtroppo non è il primo incendio che minaccia il patrimonio culturale del Cilento. Un caso simile si registrò poco meno di un anno fa.
Da 12 anni, nei cassetti del Consiglio Regionale è nascosta una legge, la n.5 del 2005, che prevedeva la realizzazione di un piano di riqualificazione ambientale intorno all'antica città di Velia anche con lo stanziamento di ingenti fondi – spiega il consigliere - Quel piano non ha mai visto luce, nonostante il governo regionale abbia il dovere di applicare o fare applicare le leggi promulgate dal Consiglio”.Dal 2005 la Regione Campania avrebbe avuto tutto il tempo per prevedere, pianificare e gestire il territorio in questione con una riqualificazione ambientale che avrebbe sicuramente limitato anche i rischi di incendi.
“Dove c'è riqualificazione - conclude Cammarano - presidio e controllo, il rischio di incendi è quasi azzerato. Dura la critica anche da parte dei portavoce comunali di Vallo della Lucania Pietro Miraldi e Anellina Chirico: "Il ruolo del portavoce comunale in una provincia così vasta come quella di Salerno non può prescindere dall'essere una vedetta a difesa del suo territorio. Di fronte ad un evento così grave che ha colpito un simbolo della storia d'Occidente con conseguenze anche a livello turistico oltre che culturale, è nostro dovere sollecitare chi di quei luoghi detiene la tutela. Non dimentichiamo infatti che vivremmo pure in un Cilento dimenticato, ma Elea-Velia appartiene all'intera Umanità".
Redazione Salerno