Battipaglia

L'assessore alle politiche sociali del comune di Battipaglia Michele Gioia nello schierarsi contro la legge Fiano dà vita a un vespaio di polemiche.

“Se fosse ancora vivo mio nonno si sarebbe beccato due anni di galera. Era solito portare le mani ai fianchi, aveva il mento pronunciato, qualcuno lo ricordi a questi idioti che, indipendentemente dal fascismo, l'aquila imperiale, il littorio, il saluto romano, sono parte della nostra storia, simbologia classica dell'antico Impero Romano”, questo il messaggio che ha scatenato forte reazioni.

Gioia si difende dalle accuse: “Elogio l'opera maestosa del fascismo pre leggi razziali e tale rimarrà in eterno”. In tanti però si sono indignati e vergognati. Tra le personalità che hanno commentato le frasi di Gioia anche l'ex sindaco di Santomenna Massimiliano Voza. “Qualcuno non vuol proprio capire che l'apologia del fascismo non è un'opinione ma un reato, non lo dicono i comunisti, lo dice la costituzione”.

ll presidente regionale di Fratelli d’Italia-AnAntonio Iannone, e il portavoce provinciale Imma Vietri, replicano agli attacchi che Sinistra Italiana ha rivolto all’assessore di Battipaglia, Michele Gioia: "L'assessore Gioia è una delle migliori espressioni del nostro Partito per capacità amministrative e per coerenza politica. Chi lo attacca per motivi ideologici farebbe bene a guardarsi allo specchio perché vede negli altri i difetti della cultura politica propria. Li invitiamo a venire con noi nel terzo millennio e a sorridere per una Legge, la Fiano, che rappresenta un ridicolo paravento utile ad alzare una cortina fumogena che mascheri i fallimenti politici del governo nazionale.

Sinistra Italiana dice di essere all'opposizione del PD, ma in realtà sono solo diversamente appartenenti alla maggioranza di Renzi: basta infatti un osso ideologico per fargli dimenticare l'abbandono dello ius soli e tutte le emergenze sociali che vive la Nazione per colpa dei governi PD. Pensassero alle cose concrete e non a fare i giudici di un mondo che non esiste più e che se tornasse li vedrebbe sul banco degli imputati per i crimini del comunismo. Segnaliamo sommessamente che gli unici dittatori in giro per il mondo che minacciano guerre atomiche sono espressioni di regimi comunisti, come nel caso di Kim Jong-un in Corea del Nord. Pertanto, all'assessore Gioia diciamo di sorridere ai preconcetti giudizi di chi gioca a fare ancora i marmittoni ideologici che vanno alle grandi manovre. Certe espressioni sono medaglie perché il pulpito non vale la predica".

Redazione Salerno