L'avrebbero sequestrata e violentata a turno, vittima una ragazzina di 16 anni di Pagani. A testimoniarlo ci sarebbero le tracce del dna dei suo aggressori sui suoi indumenti. Ma Giuseppe Bombardino e Antonio Saggese, i due ventenni accusati di lesioni, sequestro di persona e violenza sessuale, ieri mattina, al termine di un’udienza, sono stati rimessi in libertà dal collegio del presidente Raffaele Donnarumma.
La decisione è stata presa in considerazione dei quasi due anni trascorsi in custodia cautelare (tra carcere e domiciliari), della sentenza prevista per il 4 ottobre e per il comportamento tenuto dai due durante la detenzione. I ragazzi hanno così ottenuto la revoca delle misure cautelari. Furono arrestati poco dopo la violenza, la vittima li conosceva entrambi.
Quella notte la fermarono all'uscita di una cornetteria, minacciandola di morte e portandola via con la forza nella loro auto, fino ad un luogo appartato dove sarebbe stato consumato lo stupro. Poi la riportarono a casa dove la ragazzina svenne. Soccorsa dalla madre, fu condotta in ospedale.
L’esame sui tamponi vaginali evidenziò segni di violenza sul corpo della giovane, sollevando però qualche dubbio sulla violenza sessuale. Dall’esame della consulenza sui prelievi effettuati su jeans, giubbotto, slip della vittima, è stato però possibile accertare la presenza del dna di entrambi i ventenni sugli indumenti. Ora si aspetta la sentenza che arriverà con rito abbreviato il 4 ottobre prossimo.
Redazione Salerno