Mugnano di Napoli

 

di Siep

Le pagine vengono attivate e disattivate nel giro di 24 ore, a un ritmo vertiginoso. Si legge di tutto: insulti, offese pesanti, sfottò di pessimo gusto che potrebbero avere conseguenze incalcolabili sulla psiche delle giovani vittime.

E’ l’ultima frontiera del cyberbullismo, da qualche tempo in voga nell’hinterland napoletano. Da qualche ora sbarcata anche a Napoli. 

Insulti, offese, sfottò, ma anche pettegolezzi su vicende amorose e allusioni a sfondo sessuale vengono diffusi attraverso le «Storie» di Instagram, post visibili per sole ventiquattro ore. Ma quelle ore bastano per offendere e creare tensioni, stati di gogna e vergogna soprattutto tra giovanissimi e giovanissime. Si moltiplicano a una velocità impressionante i profili «Gossip girl Marano», «Gossip Marano-Mugnano», «GossipgirlMaranoQualiano», «GossipGiugliano», «GossipofficialMarano» e tanti altri. 

Tutto raccontato con nomi e cognomi, con particolare riferimento ai loro rapporti sessuali e alle loro relazioni sentimentali. Particolari che violano la sfera privata o semplici invenzioni che minano la serenità di qualcuno.

Sono scattate le prime denunce. Ma il fenomeno sembra allargarsi a macchia d’olio. Intanto scatta il monito di Maria Teresa Giglio, la madre di Tiziana Cantone la bellissima di Mugnano di Napoli morta tragicamente il 23 settembre dello scorso anno, dopo essere stata travolta dalla gogna, dallo scandalo per dei suoi video intimi diffusi sulla rete e diventati virale.

La madre di Tiziana invita tutti alla riflessione e chiede leggi e regole più sicure e severe sul web terra di nessuno, mostro occulto di chi fa del male, senza mostrarsi.