Grottaminarda

E’ tornato a casa il 47enne figlio dell’anziano trovato morto venerdì sera a Grottaminarda.  Era in albergo in via Bologna a Napoli quando all'alba è stato rintracciato dalla Polizia.  

A riportarlo in paese è stato il suo avvocato Rocco Barrasso, al quale dopo un colloquio avuto al telefono, aveva espresso il desiderio di rientrare nella sua abitazione dopo due giorni trascorsi allo sbando:

"Il mio assistito in preda al panico si era allontanato fuori da Grottaminarda, fondamentalmente solo ha trascorso due giorni allo sbando. Si è consegnato senza alcuna opposizione alle forze dell'ordine, prima alla Polizia competente a Napoli e poi ai carabinieri in paese a Grottaminarda. Ha chiarito ogni aspetto della sua vicenda, rispondendo ad ogni domanda. Ha un vuoto sul tempo preciso inerente la morte di suo padre. Non vi è nessun provvedimento cautelare a suo carico, non ci sono i presupposti. Abbiamo chiesto l'acquisizione di tutta la documentazione sanitaria della persona deceduta. Ci sono indagini in corso, non posso al momento aggiungere altro."

Tutto dipenderà ora dai risultati dell’autopsia, che potrebe essere fissata nei prossimi giorni. L’esame autoptico stabilirà cosa abbia stroncato l'anziano - l'ipotesi più accreditata rimanda a cause naturali - e da quanto tempo era morto. 

Erano stati carabinieri e vigili del fuoco, allertati dai vicini di casa, insospettiti dal perdurare del cattivo odore e dagli strani movimenti del 47enne a ritrovare, dopo aver forzato l’ingresso, il cadavere di Umberto Ricciardi, l'anziano padre, nel suo letto, abbandonato da diverso tempo, giorni o settimane.

L’abitazione di via Papa Giovanni XXIII dove viveva l'anziano padre resta intanto sotto sequestro in attesa di ulteriori indagini. Che dovranno accertare se abbia fondamento l'ipotesi secondo la quale il figlio potrebbe aver nascosto il cadavere del genitore per continuare a riscuoterne la pensione. Il figlio vive in tutt'altra zona del paese. Non corrisponde al vero la notizia che entrambi vivessero insieme.

Una domenica tristissima in paese, unanime il commento della piazza: "Siamo finiti sotto i riflettori nazionali in maniera negativa per questa brutta vicenda e come spesso accade ci si accorge sempre all'ultimo, quando è ormai troppo tardi di tragedie come queste. Ma a parte il figlio sul quale non siamo noi a dover giudicare, dov'era il resto della società e le istituzioni? Dove eravamo tutti noi? Forse si poteva fare di più per evitare questo dramma. Interroghiamoci tutti di fronte a questa morte assurda."

Gianni Vigoroso