Bilancio drammatico per il pugilato italiano e campano ai mondiali di Amburgo. In Germania difficilmente vedremo sventolare sul podio una bandiera tricolore dopo l'eliminazione di Vincenzo Mangiacapre e Valentino Manfredonia. Ha dell'assurdo la vicenda che ha coinvolto il pugile di Marcianise.
La sfida con Zhussupov ricorda un match d'altri tempi. Pugili generosi con tanto di ferite che hanno costretto al ritiro il pugile kazako. Qualche anno fa nessuno avrebbe avuto dubbi sulla vittoria di Mangacapre nel secondo turno della categoria dei 69 kg, ma la boxe è cambiata – in peggio- e quel che è successo ad Amburgo lo conferma.
L'ultimo round viene interpretato al meglio dal pugile campano che attacca violentemente Zhussupov con un gancio destro a cui fa seguito un colpo mancino. Il kazako perde sangue, il medico interviene e lo ferma. Il pugile di Marcianise avrebbe vinto l'incontro ma, dopo il ricorso della federazione kazaka, viene effettuata la lettura dei cartellini che al momento dell'interruzione danno Zhussupov in vantaggio.
Per il campano una beffa atroce dopo quella dei giochi di Rio de Janeiro un anno fa. Eliminato anche Valentino Manfredonia nella categoria degli 81 kg. Il pugile napoletano è stato battuto dal bielorusso Mikhail Dauhaliavets che era accreditato della testa di serie numero sei del tabellone. Risultato netto per il pugile bielorusso (4-1) a cui Manfredonia ha provato a dare fastidio, ma senza incidere troppo con i suoi colpi che spesso non sono andati a segno.